Grande attesa per l’udienza di mercoledì 9 settembre in piazza San Pietro. Sarà un’udienza speciale perché Papa Francesco riceverà la Gioventù Francescana. Un evento a cui parteciperanno numerosi giovani francescani da tutta Italia.
LA GIFRA IN UNO SPICCHIO DELLA PIAZZA
Saranno in piazza «per salutare il nostro Papa – scrive Lucia Zicaro, Presidente nazionale Gifra – e aprire le orecchie e il cuore per assaporare e far nostro ciò che Sua Santità ci donerà». La Gioventù Francescana avrà a disposizione un settore della piazza. Sarà quindi possibile, nella mattina di giorno 9, dalle ore 7 fino alle ore 8, ricevere i pass per accedere all’area riservata.
MOBILITAZIONE DA TUTTA ITALIA
«Qualche giorno prima dell’udienza – prosegue Lucia – comunicheremo il luogo esatto in cui i Presidenti regionali potranno ritirare i pass. Vi chiediamo di comunicare con entusiasmo questa opportunità a tutti i gifrini delle varie fraternità regionali e locali. Invitiamo tutti i gifrini a indossare magliette “gifra”. Tale incontro è aperto anche a tutti i Francescani Secolari di Italia, quindi ricordiamoci di invitare tutte le nostre fraternità OFS. Ci incontreremo nei pressi di Piazza San Pietro per accedere tutti insieme, come Fraternità Nazionale, all’area riservata, ma ogni Fraternità regionale dovrà organizzare in autonomia il viaggio».
COME FRANCESCO
I giovani francescani a Roma sulle orme di Francesco. Così fece il poverello nei primi anni del 1200. «Il gruppo dei primi Francescani – spiega il presidente della Gifra – si riuniva, nella pianura sottostante la città di Assisi, presso la Porziuncola, iniziando così la “prima scuola” di formazione, dove durante un intero anno Francesco trasmise ai compagni l’amore verso Madonna Povertà, alternando alla preghiera, l’assistenza ai lebbrosi, la questua per sostenersi e per riparare le chiese danneggiate».
I FRATI E LA REGOLA
Visto che sconfinavano fuori dalla competenza della Chiesa e di tutti gli abitanti di Assisi, e ciò poteva procurare problemi, «il vescovo Guido consigliò Francesco e il suo gruppo di fedeli Frati di recarsi a Roma dal papa Innocenzo III per farsi approvare la prima breve Regola del nuovo Ordine dei Frati Minori. I Frati Chiesero al loro Maestro Francesco di mettere per iscritto la regola come un vero seguace di sorella povertà doveva seguire».
IL “POVERELLO” IN VIAGGIO VERSO LA CAPITALE
Allora Francesco dette il testo a Frate Leone, «che come sempre lo scrisse con la sua scrittura chiarissima e umile come lui che Francesco diceva: Bisogna essere puro e semplice come Frate Leone. Finito il testo i Fratelli partirono per Roma, e arrivarono da Papa Innocenzo III. Il Papa diede udienza ai Poverelli e Francesco e lesse la loro regola».
LA GIOIA DEL PAPA
Il Papa si rallegrò molto e disse: “Ora i frati hanno una nuova regola e sono una nuova famiglia della Chiesa”. Poi il Pontefice mentre parlava con Francesco gli raccontò un sogno. Vide in questo che la basilica da un lato era ormai prossima al crollo, ma un misero poverello, cioè il beato Francesco, che abbassandosi, la sosteneva con le proprie spalle perché non cadesse. Poi il Papa, alla fine, benedisse i frati. Come farà Francesco il 9 settembre con i girini.
Redazione Papaboys (Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Gelsomino Del Guercio
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