L’invasione terribile con decisione unilaterale della Russia all’Ucraina, ha ucciso definitivamente la Diplomazia, che si è dimostrata insufficientemente preparata, scarsa, e inutile.
di Daniele Venturi
Sia quella americana, sia quella Europea, che invece di mediare butta continuamente benzina sul fuoco, inviando armi a più riprese, che non serviranno a sconfiggere la Russia ed illuderanno solo temporaneamente l’Ucraina di resistenza. E intanto la gente muore, i soldati continuano a compiere crimini disumani. E il mondo intero piange.
Non c’è stato un leader politico concreto, in tal senso, che abbia obbligato con validi motivi, le due parti, a sedersi intorno ad un tavolo. Ma si sa, il business delle armi è utile, soprattutto ad arricchire alcuni maledetti trafficanti.
Anche l’Italia, dal canto suo, ha dimostrato totale incapacità di muoversi con prudenza e saggezza, Draghi in primis.
Sono almeno 7.280 i presunti crimini di guerra commessi dai russi sotto inchiesta in Ucraina. Lo ha riferito la Procura generale, aggiungendo che sono 205 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa. Ma ad accusare Mosca sono soprattutto le istituzioni internazionali. Come confermano le 108 pagine del primo report dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che ha inviato una missione in Ucraina. Nel dossier non vengono sottovalutate le accuse di abusi rivolti anche a Kiev. Per tre settimane, gli ispettori dell’Osce hanno operato sul terreno grazie, ironia della sorte, al “Meccanismo di Mosca”, che stabilisce le linee guida per la protezione dei diritti umani nella competenza dell’Organizzazione. Meccanismo invocato dall’Ucraina e da altri 45 Stati.
La prima missione di tre esperti si è conclusa con un rapporto consegnato il 5 aprile. Con una premessa: «La Russia è l’aggressore e quindi responsabile di tutte le sofferenze umane in Ucraina, che siano o meno il risultato di violazioni del diritto internazionale umanitario e anche quando sono direttamente causate dall’Ucraina, perché anche questo non sarebbe successo se l’Ucraina non si fosse difesa dall’invasione russa».
In altre parole, le eventuali violazioni commesse dalle forze di Kiev, per perseguibili, vanno considerate nell’ottica, per dirla nel diritto italiano, del cosiddetto «eccesso di legittima difesa».
IL SILENZIO DELLA DIPLOMAZIA CHE ALLUNGA LA GUERRA. INTERVISTA A SERGIO ROMANO. (dal Fatto Quotidiano)
Dopo Washington, anche Londra corregge il tiro e ammette che la guerra potrebbe andare avanti ancora per mesi, accantonando la tesi per cui, di fronte a una resistenza prolungata, le forze di Putin sarebbero state costrette al ritiro per mancanza di risorse. Nonostante ciò Johnson pianifica di inviare più armi a Kiev. Il fronte diplomatico è sempre congelato.
Il premier spagnolo Sánchez ha annunciato un viaggio nella capitale ucraina, mentre Macron non andrà. Il presidente francese, che domenica si gioca la rielezione contro Marine Le Pen, era stato invitato da Zelensky ad andare a “constatare con i suoi occhi come si stia davvero consumando un genocidio”, ma ha risposto che si recherà a Kiev solo se servirà a qualcosa di utile: “Per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì”. Biden invece ha riunito gli Alleati in videocall: all’ordine del giorno il rafforzamento del sostegno (militare) all’Ucraina.
La Russia ha consegnato all’Ucraina una bozza di documento sui colloqui formulata chiaramente e attende la risposta. Ora la palla è nel campo di Kiev. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov citato dalla Tass.
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