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La Madonna Fiumarola passa sul Tevere per benedire la città di Roma

La Madonna Fiumarola sul Tevere per benedire  Roma

«Vogliamo chiederle di benedire la città in questo tempo particolare e doloroso che speriamo di poterci lasciare alle spalle»

(Fonte romasette.it – di Roberta Pumpo)

ROMA – Ieri sera in tanti hanno atteso (rispettando le misure anticovid) l’arrivo della processione della Madonna Fiumarola sul Tevere, alla Calata degli Anguillara a ponte Garibaldi, presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza.

Anche se le celebrazioni quest’anno si sono tenute «in forma ridotta» il presule, benedicendo la statua, ha osservato che i fedeli vogliono rendere onore alla Vergine per chiederle di benedire Roma «in questo tempo particolare e doloroso che speriamo di poterci lasciare alla spalle per iniziare una stagione nuova, che sarà sì impegnativa ma che deve essere di rinascita».

Per la prima volta gli organizzatori sono stati costretti a rinunciare alla processione a piedi fino alla basilica di Santa Maria in Trastevere e per evitare assembramenti il simulacro da Ponte Garibaldi è stato direttamente trasportato nella chiesa di Sant’Agata, dove rimane esposto tutto l’anno alla venerazione dei fedeli.

La suggestiva processione sul fiume, prologo della Festa de’ noantri celebrata in onore della Beata Vergine del Monte Carmelo, si svolge da oltre vent’anni l’ultima domenica di luglio.

La statua scolpita in legno di cedro ha percorso 5 chilometri sulle acque del Tevere, issata su un gommone dei carabinieri.

Come da tradizione, la “peregrinatio” della Madonna Fiumarola è iniziata al tramonto dal Circolo Canottieri Lazio. Qui l’effigie, trasportata dai confratelli dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine a Trastevere, è stata vestita da tre suore – una francescana e due suore di Carità dell’Immacolata Concezione – nascoste da un paravento.

A causa del lockdown non è stato possibile confezionare un vestito nuovo e il simulacro ha indossato un abito bianco con ricami d’oro e impreziosito da cristalli, realizzato nel 2018 dallo stilista Alessandro Pischedda di Sulmona. Al capo, una corona d’oro che reggeva un velo celeste. L’ex vogatrice azzurra Gabriella Bascelli, da marzo vicepresidente del Circolo Canottieri Lazio – prima donna a ricoprire l’incarico -, non ha nascosto l’emozione e la gioia di poter accogliere la statua della Madonna del Carmine per il rituale della vestizione. Dopo la benedizione, la Vergine tanto cara ai trasteverini è stata portata al Circolo Canottieri Roma per l’imbarco.

Madonna della Fiumarola
Madonna della Fiumarola (romasette.it)

Al seguito del simulacro, le canoe dei due circoli sportivi, i gommoni delle forze dell’ordine e le “guerriere” di Rosa Remo, un progetto rivolto a donne che hanno sconfitto o stanno ancora lottando contro il tumore al seno. Molti fedeli hanno seguito la processione dal lungotevere applaudendo al passaggio dell’imbarcazione e unendosi alla recita del Rosario guidata dal vescovo Ruzza, dal rettore della chiesa di Sant’Agata don Paolo Asolan e dal nuovo primicerio don Renato Tarantelli. All’altezza di Ponte Sant’Angelo, con la cupola di San Pietro sullo sfondo, si è pregato per Papa Francesco mentre nei pressi dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia per quanti sono stati contagiati e sono stati vittime del Covid-19 e per le loro famiglie.

Quindi il ricordo di Claudio Franceschelli, il bimbo di sedici mesi che nel 2012 fu gettato dal padre nel Tevere mentre si trovava sul ponte Giuseppe Mazzini e la preghiera per i carcerati della casa circondariale di Regina Coeli. All’approdo di Trastevere, davanti all’Isola Tiberina dove si erge la basilica di San Bartolomeo, santuario dei Nuovi martiri, la preghiera per quanti hanno testimoniato con il sangue l’amore per Gesù e l’adesione alle beatitudini evangeliche. Guardando verso la sinagoga il pensiero è stato rivolto «ai fratelli ebrei» con i quali si lavora «per una città più umana e per ricostruire il domani, minacciato dall’impoverimento, conseguenza del coronavirus».

Durante la processione, la Vergine è stata accompagnata dalla «Chiesa di Roma, dal suo popolo sofferente pieno di ferite e di speranze», ha rimarcato don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, per il quale in questo tempo provato dalla malattia «dobbiamo riscoprirci fratelli perché tutti abbiamo bisogno l’uno dell’altro».

Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha atteso l’arrivo della statua a ponte Garibaldi, dove ha fatto un omaggio floreale alla Vergine. Per Pietro Solfizi, governatore dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine a Trastevere, quest’anno «la preghiera ha prevalso sull’aspetto popolare». In assenza della tradizionale processione per le vie del quartiere, «in tanti si sono recati a Sant’Agata, a “casa” della Madonna per implorare la sua intercessione».

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