Qualche giorno dopo la prima apparizione a Medjugorje una dottoressa atea, di nome Jadranka, che aveva seguito i veggenti e li aveva osservati al momento dell’apparizione sente il desiderio di toccare la Madonna e quando con l’aiuto di Vicka che le sorregge la mano sfiora la veste della Madonna, avverte come un forte brivido.
Quello stesso giorno la Madonna guarisce prodigiosamente un bambino, Danijel Šetka, che i suoi genitori avevano condotto lì chiedendo che venisse guarito dalla setticemia, male terribile di cui il piccolo soffre da tempo e che tutti giudicavano inesorabile. Non parla, può camminare solo se sorretto e spesso cade. I suoi genitori supplicano. I veggenti intercedono. La Vergine, attraverso di loro, incoraggia i presenti e in particolare il papà e la mamma a pregare per la guarigione. Che in effetti avverrà presto: durante quella stessa estate, infatti, Danijel ritornerà a Medjugorje, camminando e parlando. Ecco qualche ulteriore dettaglio di quell’episodio nel ricordo di padre Jozo: “Verso la fine del mese di giugno del 1981 sono arrivati a Medjugorje dalla Germania due genitori con il loro figlio Danijel, ammalato perché a tre anni gli avevano fatto una iniezione sbagliata e perciò non si sviluppava più. Il marito in Germania gestiva un ristorante. Cercavano dalla Madonna la grazia della guarigione del figlio e perciò hanno chiesto a un veggente cosa dovevano fare per ottenerla. Attraverso quel veggente la Madonna ha risposto: ‘Che i genitori credano fermamente, preghino e facciano digiuno’. Ma il papà del bambino si è rifiutato di mettere in pratica l’invito della Madonna. Il giorno dopo hanno rivolto la stessa domanda ad un altro veggente e la risposta è stata la stessa. Il padre non ha creduto. La madre invece ha sentito nel cuore questa voce: ‘Perché tu pensi di non poter fare digiuno per la guarigione di tuo figlio?’. E così ha cominciato a fare digiuno.
Sorpreso dal coraggio della moglie, anche il marito ne ha seguito l’esempio. Dopo tre giorni sono venuti da me e hanno detto: ‘Abbiamo fatto digiuno’. Ho benedetto tutti i malati ma a Danijel non è successo niente. La mamma non ha voluto andare via. È entrata nella cucina e abbiamo pregato insieme. All’improvviso, la mamma ha sentito la grazia e ha lasciato il figlio, che sosteneva dicendogli: ‘Su, Danijel, cammina!’. E subito il bambino ha cominciato a fare i primi passi. Adesso è grande, va a scuola, gioca a pallone, è un ragazzo normale. Questi genitori, oggi, nel loro ristorante consigliano ai clienti di fare digiuno mercoledì e venerdì”.
Redazione Papaboys
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