La mamma della piccola Tafida (accolta al Gaslini): ‘Grazie, qui ho ritrovato la speranza!’
La bambina, 5 anni, soffre di una grave malattia che l’ha portata da 8 mesi in stato di minima coscienza. Chiesta la cittadinanza italiana per motivi umanitari
.“Innanzitutto benvenuta! Ora Tafida ha la possibilità di proseguire le cure in un luogo in cui è accolta e accudita. La risposta che il Gaslini dà a lei e alle migliaia di Tafide che ogni anno accogliamo da 70 Paesi del mondo è una risposta di dignità e giustizia. Questo è un momento di gioia e soddisfazione”.
Il giorno dopo l’arrivo rocambolesco della bambina inglese in aereo-ambulanza al Gaslini di Genova, dove alla fine di una lunga battaglia legale l’Alta Corte britannica ha concesso ai genitori di ricoverarla, a parlare sono i camici bianchi, seduti accanto a mamma Shelina e papà Mohammed. “Qui con noi medici – sottolinea il direttore generale del pediatrico Paolo Petralia – c’è tutto l’ospedale, fatto di infermieri, operatori, alte professionalità che lavorando nell’ombra consentono questo grande risultato di umanità e competenza. Fondamentale è stato anche il ruolo dei Giuristi per la Vita, che hanno sostenuto tutta l’operazione”.
Giuristi per la Vita che poco prima insieme all’associazione CitizenGo davanti all’ospedale hanno creato un momento di benvenuto alla famiglia Raqeeb, cui ha preso parte una piccola folla di genovesi. In mano i cartelli che chiedono la cittadinanza italiana per Tafida: “Potrebbe subire ancora futuri contraccolpi dalle autorità inglesi – spiega infatti il direttore di CitizenGo Italia, Filippo Savarese –, inoltre le spese per restare in Italia sono ingenti. Noi abbiamo raccolto 280mila firme nel mondo e 70mila euro di fondi, consideriamo già Tafida nostra concittadina perché ha chiesto di essere accolta dall’umanesimo che qui ancora vige”.
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