Santi pensieri

La meditazione della domenica di S. Antonio da Padova 17 febbraio 2019

Rubrica dedicata a Sant’Antonio di Padova. La meditazione della domenica e del giorno di S. Antonio da Padova 17 febbraio 2019

Preghiere di Sant’Antonio

Cos’è “La preghiera” per il Santo? Lui stesso ce lo spiega chiaramente nei suoi “Sermoni”: “Preghiera è dirigere i nostri affetti verso Dio; è un devoto e amichevole parlare con Lui. E’ la tranquillità della mente illuminata dall’alto. Preghiera è anche richiesta per ottenere i beni temporali necessari per questa vita terrena. Ma quelli che pregano chiedono al Signore con autentico spirito cristiano di sottomettere la propria volontà alla Sua: solo il Padre celeste sa di cosa abbiamo veramente bisogno su questa terra. Infine, Preghiera è ringraziare, cioè riconoscere i benefici ricevuti, e offrire tutto il nostro impegno a Dio, cosicché la nostra Preghiera possa essere permanente.”

La tradizione popolare tramanda che Sant’Antonio diede una preghiera ad una povera donna che cercava aiuto contro le tentazioni del demonio.

 

IL PENSIERO DI OGGI DI SANT’ANTONIO

Per mezzo delle lingue del serpente, di Eva e di Adamo la morte entrò nel mondo. La lingua del serpente inoculò il veleno in Eva; la lingua di Eva lo inoculò in Adamo, e la lingua di Adamo tentò di ritorcerlo contro il Signore. La lingua è un membro freddo, sempre immersa nell’umidità, e quindi è un male ribelle ed è piena di veleno mortale, del quale nulla è più freddo. Per questo lo Spirito Santo apparve in forma di lingue di fuoco, per opporre lingue a lingue, e fuoco ardente a veleno mortale.

L’ira ottenebra la mente e non permette di distinguere la vera realtà delle cose; scompiglia tutte le facoltà dell’anima; riflette anche all’esterno l’alterazione che c’è all’interno: infatti, l’occhio si rannuvola, la lingua prorompe in minacce, la mano si appresta a percuotere. E così la carità va distrutta.

Sisto V, papa francescano, ha fatto scolpire la preghiera – detta anche motto di Sant’Antonio – alla base dell’obelisco fatto da lui erigere in Piazza San Pietro a Roma. Eccola nell’originale latino:

Ecce Crucem Domini!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!

tradotto

Ecco la Croce del Signore!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!

Questa breve preghiera ha tutto il sapore di un piccolo esorcismo. Anche noi possiamo usarla – in latino o in italiano – per aiutarci a superare le tentazioni che si presentano.

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