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La Messa di Papa Francesco a San Pietro nella Solennità dell’Epifania

Nella Solennità dell’Epifania del Signore, Papa Francesco presiederà alle 10.00 la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Alle 12.00 reciterà l’Angelus con i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Su questa Solennità leggiamo il servizio di Sergio Centofanti per Radio Vaticana:

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Nel Vangelo dell’Epifania, il racconto dei Magi, venuti dall’oriente a Betlemme per adorare il Messia nascosto in un bambino adagiato in una mangiatoia, conferisce a questa festa un respiro di universalità: “Questo – ha detto Papa Francesco il 6 gennaio dell’anno scorso – è il respiro della Chiesa, la quale desidera che tutti i popoli della terra possano incontrare Gesù, fare esperienza del suo amore misericordioso. E’ questo il desiderio della Chiesa: che trovino la misericordia di Gesù, il suo amore”.

Il Cristo è appena nato, non sa ancora parlare, e tutte le genti – rappresentate dai Magi – possono già incontrarlo, riconoscerlo, adorarlo. La Chiesa – spiega il Papa – da sempre ha visto nei Magi “l’immagine dell’intera umanità” e con “la festa dell’Epifania vuole quasi indicare rispettosamente ad ogni uomo e ogni donna di questo mondo il Bambino che è nato per la salvezza di tutti”.

Per la Chiesa – osserva Papa Francesco -“essere missionaria non significa fare proselitismo” ma semplicemente “essere illuminata da Dio e riflettere la sua luce”. Questo è il suo servizio: “far risplendere la luce di Cristo”: tante persone attendono dalla Chiesa “questo impegno missionario, perché hanno bisogno di Cristo, hanno bisogno di conoscere il volto del Padre”.

La Chiesa celebra la Solennità dell'Epifania - RV




I Magi – sottolinea il Papa – “sono testimonianza vivente del fatto che i semi di verità sono presenti ovunque, perché sono dono del Creatore che chiama tutti a riconoscerlo come Padre buono e fedele (…) Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità. E la Chiesa ha il compito di riconoscere e far emergere in modo più chiaro il desiderio di Dio che ognuno porta in sé”.





Fonte it.radiovaticana.va

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