Cara Katrina, mi sono convertita circa tre anni fa e sto attraversando delle difficoltà per via di confessioni veramente negative. Il mio sacerdote è molto monotono al riguardo, e mi dà sempre la stessa penitenza, indipendentemente da quello che faccio.
Non mi dà alcun feedback con la sua assoluzione, e a volte mi domando se mi stia ascoltando davvero. Se non ascolta conta lo stesso? Questo fatto sta iniziando a influire molto sul mio atteggiamento nei confronti della confessione. Se non importa al sacerdote, perché dovrebbe importare a me?
Aimee J.
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Cara Aimee,
non tutti i sacerdoti hanno il dono di stare nel confessionale, e fortunatamente per noi il perdono di Dio non dipende dalle capacità del sacerdote. Quando il presbitero è nel confessionale, agisce in persona Christi, ovvero è Cristo che sta ascoltando la tua confessione, indipendentemente dal fatto che tu pensi che il sacerdote sia attento o meno. Il sacerdote è solo un “contenitore”, quindi stai tranquilla, la tua confessione è del tutto valida.
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Mi sembra anche che tu possa confondere la confessione regolare con la direzione spirituale. È importante ricordare che in genere la confessione regolare non è il momento in cui ottenere un’analisi dei propri peccati e consigli approfonditi. Al di là di quello che pensa Hollywood, la confessione non è una sessione di terapia gratis. L’atteggiamento monotono che hai descritto non significa necessariamente che il sacerdote non si curi della cosa, ma piuttosto che è il suo modo efficiente per ascoltare più confessioni possibile nel tempo riservato a questo. Ricorda che c’è una fila dietro di te.
Capisco che alcuni abbiano bisogno di un po’ più di “allenamento” nel confessionale, soprattutto le persone convertite da poco. È comprensibile e va benissimo, ma da questo punto di vista il consiglio che posso darti è quello di programmare confessioni private regolari con il tuo sacerdote. In questo modo, potrà dedicare più tempo alle tue lotte spirituali specifiche e offrirti la guida che stai cercando.
Un altro aspetto da considerare è che non ogni esperienza nel confessionale sarà splendida come la prima confessione. La tua insoddisfazione è comune tra i neoconvertiti. Ricordo la mia prima confessione e il senso di euforia che ho provato sentendo di gettarmi alle spalle una vita di peccati. Naturalmente, se paragono le mie confessioni settimanali regolari con quell’esperienza incredibile anche queste sembrano monotone. Una semplice rivalutazione delle aspettative potrebbe aiutarti ad affrontare questo ostacolo particolare nella tua fede.
Ti esorto a chiedere l’intercessione e l’aiuto del tuo santo patrono e dell’angelo custode quando fai l’esame di coscienza prima della confessione. Chiedi anche allo Spirito Santo di aiutarti a far sì che la tua confessione sia sentita e fruttuosa. La confessione è una cosa tra te e Dio, con il sacerdote che è semplicemente il canale della grazia sacramentale. La sua reazione, o la mancanza di essa, non è una cosa troppo importante.
Fonte it.aleteia.org
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