Ho vissuto un’esperienza indimenticabile toccando con lo spirito l’amore immenso di Maria e di nostro Signore. Da credente, poco praticante, da peccatore comune, ho fortemente voluto toccare il suolo sacro di Medjugore. Volevo farlo da tempo, esattamente dalla fine del 2012, un anno da dimenticare che ha cambiato la mia vita perchè sono stato operato alle corde vocali presso il san Raffaele….un intervento delicato ma grazie a Dio riuscito nonostante la mia voce sia cambiata….e così la mia vita nel suo essere.
Continuo ancora ad insegnare grazie alla mia forza di volontà e alla passione per l’insegnamento. Ma in quei momenti l’immagine di Gesù misericordioso e della Madonna mi sono state di conforto e sostegno.
Dopo l’intervento è scattato quel gran desiderio di Medjugorie…..sentivo di doverlo fare. Tre anni ho atteso….poi l’occasione buona e ci sono stato con degli amici che ci vanno ormai da anni. Non ho chiesto nulla a Maria, solo il mio grazie.
Ero aggrappato ai piedi del mio Gesù, Quello che spesso si dimentica di onorare nel rincorrere mete vane e inutili. Lì no, lì qualcosa mi chiamava a Lui, lì tolta ogni remora e paura me lo sono abbracciato stretto stretto sentendone tutta la protezione possibile. Sarei rimasto li aggrappato se non fosse che occorreva dare spazio anche agli altri figli. Credetemi amici miei una sensazione da provare. Poi la salita al monte della Croce, interminabile….e tanta meditazione, davvero tanta, inevitabile e spontanea.
La farfalla poggiata sul mio piede, ha creato un bel pò di emozione. Eravamo giunti sulla collina ed eravamo impegnati nella recita del Rosario….quando questa farfalla ha cominciato a volteggiarmi attorno sino a posarsi sul piede, sostando per quasi tutto il Rosario….Ho visto dell’emozione attorno a me…..senonchè dopo ho chiesto la motivazione….e mi è stato detto che la farfalla in quel luogo sacro è la persona più cara scomparsa che trovandoti in uno stato di grazia viene a trovarti. Premetto che la sera prima sul sagrato della Chiesa di san Giacomo avevo superato un peso che da tempo mi portavo addosso, ossia la confessione. Questo sacramento che da oltre 40 avevo abbandonato…
E voglio chiudere questa mia riflessione con la grande gioia di vivere tutto con migliaia di giovani provenienti da ogni dove, giovani che pregavano, cantavano e ballavano. I giovani che sanno divertirsi anche senza ricorrere a false chimere, che non necessitano di alcool o droghe, i giovani che sanno tendere la mano e sanno sorridere. E’ stato stupendo vivere tutto questo ed è inutile negare che si ritorna cambiati, di certo gioiosi e positivi ma anche con la consapevolezza che il difficile comincia ora perché ci si sente pronti alla battaglia per aiutare tutti coloro che da Dio si sono allontanati.
Redazione Papaboys (Fonte medjugorjetuttiigiorni.blogspot.it)