Papa Francesco passeggia questa mattina all’interno dello Stato della Città del Vaticano (o pretendiamo che rimanga rinchiuso dentro Santa Marta a giornate intere? ), va a visitare nella zona industriale della città la falegnameria e la centrale elettrica e la notizia finisce sui telegiornali, sui siti web di tutto il mondo, in molteplici traduzioni linguistiche. Ma la notizia dove sta?
In realtà la notizia non c’è, non c’è proprio. Perché passeggiare e salutare gli altri (o incontrare ed incoraggiare i propri dipendenti) è un atto umano che dovrebbe rientrare nella normalità di qualsiasi abitante della terra. Però va sottolineato che le testimonianze di chi da poche ore ha ricevuto l’affetto nella visita, sono molto particolari, e rispecchiano quello stupore che – con la semplicità straordinaria della sua normalità – il Santo Padre riesce sempre a trasmettere a tutti.
A questa “non notizia” ne va aggiunta immediatamente un’altra, che a livello di intensità mediatica ha pareggiato la situazione appena descritta, mentre nella carità la presiede (come la Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese del mondo).
“Ciao Michele, sono Papa Francesco”. Quando Michele Ferri, 51 anni di Pesaro, ha ricevuto questa telefonata pensava a uno scherzo. E invece dall’altra parte della cornetta c’era davvero il Papa. Michele è disabile ed è il fratello di Andrea Ferri, l’imprenditore titolare di alcuni impianti di benzina ucciso nel giugno scorso. Per Michele è una mancanza affettiva ma anche la perdita di un sostegno pratico viste le sue difficoltà. Per questo, alcuni giorni fa, ha fatto un tentativo ed ha scritto una lettera a Francesco per descrivere la sua sofferenza ed anche le difficoltà di un fedele davanti a un lutto così doloroso.
E così, inaspettata, la telefonata del Papa che ha voluto, dopo un colloquio con Michele, parlare anche con sua madre. Il contenuto della chiacchierata è rimasto riservato, Michele non ha voluto specificare cosa Francesco gli abbia detto. Ma ai giornalisti, via citofono, ha comunque raccontato la sua enorme sorpresa.
Riassuntino: due episodi di normalità, e di carità. Che fanno notizia. E forse fanno proprio questa notizia: LA NORMALITA’ può essere protagonista. In questa nostra società delle prestazioni altissime e dei livelli di competizione senza limiti, davvero può fare bene. Speriamo che non ci ripensino. I media.
Francesco Rossi / Redazione Papaboys
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