Le fiamme sarebbero partite dalla cucina. Francesco Filippo, 13 anni, e Raniero, di 10, dormivano in un soppalco divenuto la loro trappola. In salvo i genitori e altri due figli
Francesco Filippo Messina, il tredicenne morto nel rogo che ha devastato la sua abitazione nella città dello stretto, era in salvo, ma è stato ucciso dalle fiamme nel disperato tentativo di salvare il fratellino di 10, rimasto intrappolato dal fuoco. Lo racconta il cugino di famiglia, Fernando Rizzo, ricostruendo le fasi della tragedia: il maggiore “era uscito dall’appartamento, ma poi si è reso conto che non c’era Raniero; così è tornato indietro.
Lui è stato trovato infatti vicino alla porta”. Il piccolo di 10 anni invece era nel soppalco dove dormivano. “Un estremo atto di generosità”, aggiunge commosso e provato il cugino di Gianmaria Messina e Chiara Battaglia, proprietari di Vog bambini di via Dei Mille, che sono risusciti a salvarsi e a tirare fuori dall’inferno di fuoco e fumo gli altri due figli di 6 e 8 anni. I sopravvissuti fisicamente stanno bene. I due corpicini sono stati portati nell’obitorio del Policlinico. L’incendio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe partito dalla cucina, e sarebbe stato causato da un cortocircuito, forse per una presa difettosa. Le fiamme e il fumo si sono propagati subito. “Ho sentito le grida, eravamo al piano di sopra”, aveva detto prima Rizzo, “ho aperto la porta e c’era la scala totalmente invasa dal fumo, ho provato a scendere e la madre diceva che c’erano i figli dentro, che dovevamo salvarli. Siamo andati nella stanza da letto e dal cornicione abbiamo preso i bambini piccoli e siamo passati nella casa accanto, abbiamo rotto le persiane e siamo entrati dentro, ho portato i miei figli ed anche gli altri due bambini dall’altra parte”. Le indagini sono coordinate dalla procura che devono valutare le informative della Polizia scientifica e dei vigili del fuoco. Sgomento e lacrime, rinviati gli esami dei compagni Dolore e sgomento nella città dello stretto, svegliatasi con la notizia della morte di Francesco Filippo e Raniero Messina. Numerose le persone accorse, amici, parenti, conoscenti, semplici cittadini, molti in lacrime davanti all’edificio. Palpabile il dolore. Un cordone di polizia preserva l’area per agevolare le operazioni; in quei frangenti sono stati estratti e portati via i corpi delle piccole vittime. Il tredicenne frequentava la terza media dell’istituto “Verona Trento” e oggi doveva fare gli esami di terza media: la sessione è stata rinviata; mentre il più piccolo aveva appena concluso la quinta elementare all’istituto Ignatiatum.
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