Ieri, abbiamo dato -a proposito di libertà religiosa negata-, la seguente notizia: Il clima politico in Europa nei confronti dei cristiani è molto teso. In alcuni paesi come la Francia e la Spagna, ogni giorno avvengono episodi di intolleranza molto gravi. Nessuno ne parla. Da parte delle istituzioni sembra quasi che ci sia una sorta di appoggio, al continuo martellamento nei confronti dei cattolici. In Francia, nel paesino di Fontgombault, su 258 elettori attivi 70 sono monaci della millenaria abbazia di Notre Dame. Una lista politica locale, in vista del voto amministrativo di marzo, ne ha portati dieci in tribunale, perché –non devono votare-. È la battaglia che sta combattendo il partitello degli “Indignati di Fontgombault”, piccolissimo comune francese di 282 abitanti situato nella regione del Centro. Alcuni dei monaci, però, secondo gli Indignati non possono votare alle elezioni amministrative che si terranno in Francia il 23 e 30 marzo. Quando la libertà è negata, avanza la dittatura. Stiamo precipitando (o forse ormai ci siamo dentro a pieno titolo), nella fase più oscura per la cultura e lo sviluppo dell’Europa. Come è possibile negare il diritto di voto?
Secondo quanto riporta Le Figaro, più dell’80% dei mussulmani ha votato per Hollande nel 2012. Oggi, a motivo delle scelte del Capo dell’Eliseo circa i temi etici: nozze gay, aborto, insegnamento dell’ideologia gender nelle scuole ecc…. i mussulmani hanno preso le distanze dal Presidente della Repubblica. Ora per recuperare consensi in vista delle municipali di Marzo, Hollande si è recato alla Moschea di Parigi per onorare i caduti mussulmani della I Guerra Mondiale, visto e considerato che si avvicina il centenario dallo scoppio della Guerra. «La Repubblica ha un debito verso di loro», ha dichiarato il Presidente della Repubblica dei 100mila soldati mussulmani che hanno dato la vita combattendo fra le file dell’esercito francese e poi ha aggiunto: «L’islam in Francia e il suo messaggio di apertura sono perfettamente compatibili con i valori della Repubblica», oltretutto ha affermato la necessità di combattere “contro le discriminazioni, le disuguaglianze e il razzismo” che sono alla base di “parole e atti anti-islamici”. Se ha fatto questo per recuperare i consensi dei mussulmani, come si comporterà riguardo ai cristiani che sono la maggioranza del Paese? Molti blog francesi si sono posti la stessa domanda: “François Hollande si recherà forse alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi per rendere omaggio ai soldati cattolici uccisi durante la Grande guerra e in numero molto maggiore rispetto ai musulmani?”. Considerando l’astio di Hollande verso il Cristianesimo e la Chiesa, la risposta è certamente “No”. Così anche Hollande usa quel metodo squisitamente occidentale, usato anche nella nostra benamata Italia, che è quello di distinguere fra morti di serie A e morti di serie B ed è ben evidente che per lui i morti di serie B non sono di certo i mussulmani.
Possiamo rimanere indifferenti? –si chiedono i cavalieri della luce-, i quali rispondono alla persecuzione contro i cristiani: “Riconosciamo la grazia di poter professare il nostro amore per Gesù, di riunirci a celebrare il Sacrificio Eucaristico e portare con noi I simboli del nostro credo. Anche se testimoniare Cristo è un compito difficile, godere della libertà della nostra fede, andare contro corrente, rimanere saldi agli insegnamenti del Maestro, mentre le platee del mondo ( come al Colosseo ed al Circo Massimo) urlano l’opposto, è la nostra scelta. Gli attacchi mediatici puntano allo sgretolamento della nostra fede ed all’incatenamento a dei falsi ideali di libertà, che invece di renderci liberi rallentano ed ostacolano il nostro incontro con Gesù. “Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo” (2 Cor. 4,13). Facciamo sentire le nostre voci, testimoniamo con le nostre vite, rimaniamo uniti ai nostri fratelli che per amore della libertà, come Santo Stefano, senza compromessi testimoniano la loro vita in Cristo, e come Saulo, testimone della lapidazione del primo martire, anche noi prendiamo la nostra eredità dai nostri martiri contemporanei. Papa Francesco ha affermato che i Cristiani vengono perseguitati oggi molto più che nei primi secoli. Per questo vorremmo invitarvi a pregare insieme a noi nella nostra maratona internazionale di preghiera per I Cristiani perseguitati il 26, 27 e 28 Febbraio 2014”. a cura di Giovanni Profeta
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