Antonietta Meo, detta familiarmente “Nennolina”, viene alla luce a Roma il 15 dicembre 1930, in una famiglia di solidi principi morali e religiosi. È una bambina vivace ed allegra, con una gran voglia di giocare. Un giorno si fa male sbattendo il ginocchio su un sasso, nel giardino dell’asilo.
Il dolore non passa, i medici diranno: “osteosarcoma”. Si dovrà amputare la gamba. Una lunga via crucis negli ospedali fino alla morte, fra atroci dolori, nel luglio 1937, a soli sei anni e mezzo. Nennolina ha lasciato un diario e più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. Ora si attende che la Santa Sede – al termine del complesso iter introdotto alcuni anni fa presso il Vicariato di Roma – si pronunci favorevolmente sulla santità di questa giovanissima serva di Dio elevandola alla gloria degli altari. Nennolina diventerebbe in questo modo la più giovane santa, non martire, della storia della Chiesa. E’ stata dichiarata “Venerabile” da Papa Benedetto XVI in data 17 dicembre 2007.
I capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi vispi e fondi che danno luce a un viso pensoso e bello. La bambina che occhieggia dalla fotografia è Antonietta Meo, “Nennolina” per i familiari e per i suoi numerosi amici sparsi nel mondo, i quali attendono che la Santa Sede – al termine del complesso iter introdotto vari anni fa presso il Vicariato di Roma – si pronunci favorevolmente sulla santità di questa giovanissima serva di Dio elevandola alla gloria degli altari. Nennolina diventerebbe in questo modo la più giovane santa, non martire, della storia della Chiesa. Quasi a suggellare, per così dire, la profezia formulata un giorno da san Pio X: “Io vi dico che vi saranno dei santi fra i bambini!”.
Ma chi era Nennolina? E qual è la sua storia?
Antonietta Meo viene alla luce a Roma il 15 dicembre 1930, in una famiglia di solidi principi morali e religiosi. In casa si recitava ogni giorno il rosario, la frequenza alla Messa era quotidiana. I suoi genitori erano molto devoti alla Madonna, avevano persino fatto il viaggio di nozze al Santuario di Pompei.
Prima ancora di apprendere a leggere e scrivere, Nennolina impara dalla madre a scrivere, in stampatello, i nomi di Gesù e Maria. Per il resto è una bambina come tutte le altre, vivace e birichina, dalla risposta sempre pronta, un vero “peperino”.
A Maria si rivolge con confidenza filiale assoluta. Pur con i suoi pochi anni, comprende che Ella ha sofferto con Gesù e per Gesù e scrive: “Caro Gesù…Tu che hai sofferto tanto sulla croce, io voglio fare tanti fioretti e voglio restare sempre sul Calvario vicino vicino a Te e alla Tua Mammina”(28 gennaio 1937).
Durante i suoi frequenti ricoveri ospedalieri, Nennolina si fa condurre ogni giorno davanti all’edicola della Madonna. “Non rientravamo mai dalle nostre passeggiate – ricorda la madre -, se prima non ritornavamo a salutare la Madonna e a deporre ai piedi della sua statua il nostro omaggio floreale. Erano fiori campestri che io raccoglievo negli argini dei viali e fra gli erbaggi dell’orto dietro indicazioni di Nennolina che, con i suoi occhi di lince dalla sua sedia a ruote, scopriva da lontano, e accoglieva poi, allegra nelle sue braccia. Dopo l’offerta dei fiori, congiunte le mani, recitava le preghierine. Infine, mandando un bacio, salutava graziosamente, con la manina, al suo solito modo: Ciao, Madonnina cara!”.
A sei anni domanda di poter ricevere la prima Comunione. Il male intanto si fa sempre più violento, ma lei non si lamenta mai. Nell’ultima letterina, del 2 giugno, dettata alla madre accanto al suo letto, scriveva: “Caro Gesù, di’ alla Madonnina che l’amo tanto e voglio starle vicina…”.
Dopo lunghe ed atroci sofferenze, si spegne a sette anni non ancora compiuti il 3 luglio 1937. Era un sabato. Maria l’aveva esaudita.
E’ stata dichiarata “Venerabile” da Papa Benedetto XVI in data 17 dicembre 2007.
Autore: Maria Di Lorenzo
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Che coraggio aveva questa bambina. Era anche bellissima. Assomiglia mia mamma quando aveva la sua eta'.
Nennolina prega per il mondo intero.
Teresa