La famiglia Stewart, residente nello Utah, ha deciso di volare nelle Filippine per prendere Maria, la bambina abbandonata perché nata senza arti. La storia di Adrianne e Jason Stewart, una coppia dello stato americano dello Utah, è nel contempo una storia di coraggio, speranza, gioia e amore.
Nel 2014 i due hanno deciso di intraprendere un percorso lungo e complesso, ricco di incognite, ma significativo per rafforzare il loro nucleo familiare: l’adozione di una bambina di nome Maria, nata nelle Filippine.
Maria è stata abbandonata all’età di sei mesi in un orfanotrofio per bambini affetti da malformazioni. Maria era nata senza braccia e gambe ed è stata lasciata al suo destino.
L’iter burocratico per formalizzare l’adozione internazionale è durato mesi e prima di accogliere Maria nella nuova famiglia, i coniugi Stewart hanno dovuto compilare una pila infinita di scartoffie e attendere una risposta arrivata dopo un anno.
Finalmente nel 2015, la coppia ha ricevuto la conferma tanto attesa, ossia l’idoneità a procedere con l’adozione di Maria. Così non ha perso tempo e ha prenotato un volo per le Filippine.
Con in mano solo una foto di Maria ritratta a pochi mesi di vita, i due hanno attraversato due continenti per arrivare da quella bambina sfortunata, che avrebbe avuto finalmente una seconda opportunità nella vita diventando loro figlia a tutti gli effetti.
“Speravo che sarebbe stato più facile, quando l’ho vista aveva due anni e non riusciva nemmeno a tenere la testa dritta”, ha raccontato Adrianne Stewart. La donna non sapeva se Maria sarebbe stata in grado di recuperare l’uso dei muscoli, ma era cosciente del lungo e tortuoso cammino che lei, suo marito e gli altri tre figli (di cui due naturali e uno adottivo) avrebbero dovuto intraprendere da quel momento in poi, ma non si sono arresi.
I coniugi Stewart in occasione del primo anniversario dell’adozione hanno deciso di condividere la loro storia su You Tube. Il video ha ottenuto in poche ore oltre 700 mila visualizzazioni. Lo scopo di condividere la loro esperienza di genitori adottivi è spingere altre famiglie a considerare questo aspetto significativo e far sì che la storia si Maria possa essere fonte d’ispirazione.
La loro vita è cambiata radicalmente da quando la bambina, dagli occhi vispi e scintillanti, pieni di vita, è arrivata nella loro casa. Adesso Maria ha tre anni e dopo un periodo di difficoltà, ora conduce una vita per quanto possibile normale.
Quando l’organizzazione attiva nell’ambito del settore delle adozioni internazionali ha spedito alla famiglia Stewart una lista di nomi di bambini con problemi di salute, oppure già grandi, Adrianne e Jason si erano resi conto di non aver mai affrontato la questione legata all’adozione di un bambino con bisogni speciali. Ma quando hanno visto la foto di Maria che all’epoca aveva nove mesi si sono innamorati immediatamente di lei.
L’unica informazione che possedevano era racchiusa in un’anonima cartella clinica: era nata senza arti e ben poco si sapeva di lei.
“Non abbiamo pensato se fossimo qualificati o abbastanza preparati come genitori per gestire e accudire una bambina come lei nata senza braccia e gambe, ma sapevamo di doverla amare a prescindere”, ha scritto in un post Adrianne Stewart.
Una volta condivisa la sua storia, Adrianne ha ricevuto numerosi commenti postivi e numerosi racconti di donne che avevano deciso di interrompere le loro gravidanze perché i loro feti presentavano condizioni simili e deplorato le loro decisioni dopo aver visto la vita che Maria sta conducendo ora.
A tutti coloro che le domandano perché abbia voluto adottare un bambino nelle Filippine e non negli Stati Uniti, Adrianne ha risposto in maniera spontanea che in tutto il mondo ci sono bambini in difficoltà, che hanno bisogno di case e che non ha nessuna importanza il loro luogo di provenienza.
Maria ora vive una vita felice e piena di amore e la sua famiglia è grata di poterla avere accanto e di vederla crescere ogni giorno che passa.
“Lei ha tirato fuori il meglio di noi”, ha raccontato Adrianne. “Ci ha insegnato a riscoprire la gioia nelle piccole cose, a non essere tristi o delusi se non riusciamo a fare qualcosa, e soprattutto a non dare per scontato le cose che possediamo”.
Due volte a settimana la bambina frequenta la scuola materna ed è stata inserita in una classe mista, dove ha la possibilità di interagire con tutti i bambini con o senza particolari problemi. Ancora non riesce a esprimersi e scandisce qualche parola, ma questo non le impedisce di giocare con i suoi compagni di classe. Come tutti i bambini normali, adora osservare i disegni colorati e avere accanto i suoi orsetti di peluche.
“Abbiamo notato che ogni volta che sente una canzone anni Ottanta si dondola”, ha concluso orgogliosa Adrianne.
(Qui sotto il video che racconta la storia di coraggio e speranza di Adrianne e James Stewart, genitori adottivi di Maria)
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A cura della Redazione