ROMA – Il 27 marzo scorso circa 500 parlamentari arrivano a San Pietro per la Messa celebrata dal Papa. A loro Francesco ricordò i mali che derivano dalla corruzione. A tre mesi di distanza esce il libro “Eletti per servire”, di monsignor Lorenzo Leuzzi, rettore della Chiesa di S. Gregorio Nazianzeno alla Camera dei Deputati. Oltre all’omelia di quel giorno, vengono riportatati i commenti di tanti politici che furono richiamata dal Papa alla ricerca del bene comune.
Interroga ancora il mondo della politica quell’omelia, in cui il Papa ricordò come già ai tempi di Gesù c’erano interessi di partito, lotte interne che portavano la classe politica ad allontanarsi dalla gente. Qualche giorno fa un dibattito a Montecitorio ne ha ricordato l’attualità. MonsignorLorenzo Leuzzi, che per le edizioni Cantagalli ha curato il libro “Eletti per servire”
“Papa Francesco vuole sottolineare che, senza un rapporto personale con Cristo, l’impegno politico rischia di trasformarsi in percorsi puramente ideologici”. Per padre Francesco Occhetta di Civiltà Cattolica “occorre un nuovo patto culturale” per rilanciare un modo di fare politica il cui obiettivo sia essere al servizio degli altri “Da una parte ci sia una bonifica di quelli che sono i piccoli comportamenti di corruzione, dall’altra parte, invece, si riscopra un servizio di gratuità e un servizio a coloro che non hanno parola e che sono gli ultimi”.
Una politica nuova, che guardi di più al bene comune passa anche attraverso l’immagine. Dunque no all’ostentazione del potere, dice Il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Antonio Polito “Quindi, se stiamo chiedendo alla politica di essere meno d’elite e più in rapporto con il popolo, tutto sommato pensare all’immagine, cum grano salis ovviamente, ha un senso, perché in qualche modo è l’immagine che ti fai presso il popolo. Se non giri in auto blu per l’immagine, va bene, perché vuol dire che hai capito che la gente non lo vuole. Ed è giusto che non avvenga”. di Alessandro Guarasci