Italiae et Ecclesia

La potente Lettera di un giovane sacerdote, alla corona di spine di Gesù

Caro Gesù, mentre prego e medito, i miei occhi si posano sul tuo capo e su quella corona di spine. Chiudo gli occhi e penso alla ferocia dei soldati. Ti avevano flagellato tanto da non avere più aspetto ne bellezza. Il tuo sangue sparso a terra e il tuo grido di dolore. Non so se avesse retto il mio cuore se fossi stato lì con te.

Ora penso a quella corona. Con quanta forza l’hanno conficcata sul tuo capo. E quelle spine che pungevano crudelmente la tua fronte. Non ci posso pensare. Mi viene da piangere Gesù.
“Ma io posso fare qualcosa per alleviare il tuo dolore

?”
“Si che puoi!
“E cosa posso fare io?”

“Amami e fammi amare”.
No amici, tranquilli! Queste parole non me le ha dettate il Signore. Non ho avuto nessuna rivelazione. E’ un dialogo immaginario in un momento di preghiera personale contemplando quel volto e quella corona sul Suo capo.

Quella corona di spine ancora oggi è sul capo di Gesù. C’è tutto un mondo di male che preme su quella corona per sconfiggere il Signore. La politica preme su quella corona firmando leggi di morte e leggi contro l’uomo rivendicandole per leggi di civiltà e di progresso. L’economia preme su quella corona con azioni ingiuste a discapito dei più deboli e dei più poveri. La scienza mette tanto peso su quella corona con ritrovati che fanno sempre più diventare la vita un vero prodotto. Il fratello uccide il fratello. Guerre, liti, divisioni, immoralità di ogni genere, infedeltà, ateismo dilagante. Quella corona oggi fa tanto male a Gesù. L’uomo lo ha dimenticato. Anzi, no, l’uomo lo ha eliminato. L’uomo ha preso il suo posto.




Cosa fare? E’ tutto perso? Non è possibile!
Signore, mi impegnerò io a sollevarti un po’ quella corona perché non ti faccia così tanto male. Io non sono degno di portarne neanche una spina di quella corona ma ti amo così tanto. Non mi fermerò, non mi arrenderò. Non mollerò. Pregherò, parlerò, camminerò, mi darò da fare perché tu possa sorridere un po’. Lo so è difficile il cammino ma sono sicuro che in esso troverò qualcuno che mi darà una mano ad alleviare il tuo dolore.

Cara corona di spine, tu non resterai per sempre sul capo del mio Gesù. Il bene trionferà. Io ne sono sicuro. Signore io cammino con Te ma tu resta al mio fianco sempre perché anche se io voglio aiutare te, Tu dovrai sempre aiutare me.
Amen.

di Don Francesco Cristoforo 

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