Scopriamo insieme il significato e come è fatta la Croce o Medaglia di San Benedetto. “Un’arma spirituale” usata specialmente negli esorcismi.
L’ispirazione di questa medaglia è dovuta alla potenza e l’efficacia del segno della croce usato da San Benedetto per allontanare il diavolo come narrato nei scritti di San Gregorio Magno.
Non sappiamo quando sia stata prodotta la prima medaglia di San Benedetto; in origine era una croce, dedicata alla devozione in onore di San Benedetto.
Ad un certo punto sono state coniate medaglie che portavano l’immagine di San Benedetto con una croce in alto nella mano destra e la sua Regola per i monasteri nell’altra mano.
Quindi una sequenza di lettere maiuscole è stata posizionata attorno alla grande figura della croce sul retro della medaglia. Il significato di ciò che significavano le lettere andò perduto nel tempo fino a quando intorno al 1647 fu scoperto un vecchio manoscritto presso il monastero benedettino St. Michael’s Abbey a Metten.
Le medaglie furono approvate per la prima volta da Papa Benedetto XIV il 23 dicembre 1741 e poi il 12 marzo 1742. La medaglia nel suo design tradizionale usata per molti decenni ed è ancora in uso oggi.
Nel ‘Benedictus redivivus’ ‘del 1679 Gabriel Bucelin, racconta diversi episodi in cui la medaglia di San Benedetto fu considerata efficace nell’affrontare malattie o calamità locali.
Prosper Guéranger riferisce diversi episodi di conversioni religiose che attribuiscono l’intercessione di San Benedetto attraverso l’uso pio della medaglia.
Viene anche molto usata durante gli esorcismi.
La Croce di San Benedetto è una medaglia sacramentale riconosciuto dalla Chiesa cattolica. La medaglia non è un talismano e non ha un potere intrinseco particolare in sé. L’uso di qualsiasi articolo religioso è inteso come mezzo per ricordare Dio e per ispirare la volontà e il desiderio di servire Dio e il prossimo. La medaglia rappresenta una preghiera da parte dell’utilizzatore per invocare la benedizione e la protezione di Dio attraverso l’intercessione di San Benedetto. Non ci sono regole speciali prescritte per il suo utilizzo. Può essere indossato su una catena intorno al collo, trasportato sulla propria persona, collocato nel proprio veicolo, a casa o nella propria sede di lavoro. A volte è incorporato in un crocifisso per creare una “Croce di San Benedetto”.
Sul davanti della medaglia si trova San Benedetto con una croce nella mano destra, il simbolo cristiano della salvezza, e a sinistra la sua regola per monasteri. Alla destra di Benedetto, sotto la croce, c’è una coppa avvelenata
, un riferimento alla leggenda secondo cui i monaci ostili hanno tentato di avvelenarlo e la coppa contenente vino avvelenato si è frantumata quando il santo ha fatto il segno della croce su di essa. Alla sua sinistra, sotto la regola, il corvo che portava via una pagnotta di pane avvelenato. Da ciò deriva la tradizione che la medaglia protegge dall’avvelenamento.Sopra la coppa e il corvo ci sono le parole Crux sancti patris Benedicti (“La croce del [nostro] Santo Padre Benedetto”). Intorno alla figura di San Benedetto ci sono le parole Eius in obitu nostro praesentia muniamur! (“Possiamo essere rafforzati dalla sua presenza nell’ora della nostra morte”), poiché i Benedettini lo consideravano un particolare protettore per una felice morte .
Sul retro c’è una croce, contenente le lettere C S S M L – N D S M D, iniziali delle parole Crux sacra sit mihi lux! Numquam draco sit mihi dux! (“Possa la santa croce essere la mia luce! Possa il demonio non essere mai il mio signore!”). Il grande C S P B sta per Crux Sancti Patris Benedicti (“La croce del [nostro] Santo Padre Benedetto”). Intorno al retro della medaglia ci sono le lettere V R S N S M V – S M Q L I V B, in riferimento a Vade retro satana : Vade retro Satana! Numquam suade mihi vana! Sunt mala quae libas. Ipse venena bibas! (“Arretra Satana! Non tentarmi mai con le tue vanità! Quello che mi offri è il male. Bevi tu stesso il veleno!”) E infine, in cima c’è la parola PAX che significa “pace”.
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Uno degli episodi più noti di possessione diabolica, riportato in vari libri per la documentazione storicamente esatta che ci ha tramandato i fatti, è quello riguardante i due fratelli Burner, di Illfurt (Alsazia), che furono liberati con una serie di esorcismi nel 1869.
Ebbene, un giorno, tra i tanti gravissimi dispetti del demonio, si sarebbe dovuta rovesciare la carrozza che trasportava l‘esorcista, accompagnato da un monsignore e da una suora.
Ma il demonio non poté attuare il suo proposito perché, al momento della partenza, era stata data al cocchiere una medaglia di San Benedetto, a scopo protettivo e il cocchiere se l’era messa devotamente in tasca.
(da Don Gabriele Amorth, “Un esorcista racconta” Ed.Dehoniane, Roma)
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