I saluti di Papa Francesco dopo l’Angelus di questa domenica. La vicinanza del Papa alle popolazioni dell’Indonesia colpite da violente calamità naturali
Cari fratelli e sorelle!
Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni dell’Indonesia, colpite da violente calamità naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per le vittime e i loro cari. Sono spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo nella loro sofferenza. Faccio appello perché non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della Comunità Internazionale. Preghiamo insieme (Ave Maria …)
Saluto tutti voi, fedeli di Roma e pellegrini dall’Italia e da vari Paesi.
Dopodomani sarà Natale e il mio pensiero va in particolare alle famiglie, che in questi giorni si ricongiungono: chi vive lontano dai genitori parte e torna a casa; i fratelli cercano di ritrovarsi…
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A Natale è bello e importante stare insieme, in famiglia.
Ma tante persone non hanno questa possibilità, per diversi motivi; e oggi vorrei rivolgermi in modo particolare a tutti coloro che sono lontani dalla loro famiglia e dalla loro terra.
Cari fratelli e sorelle,
il nostro Padre celeste non vi dimentica e non vi abbandona. Se siete cristiani, vi auguro di trovare nella Chiesa una vera famiglia, dove sperimentare il calore dell’amore fraterno.
E a tutti i lontani dalle loro famiglie, cristiani e non cristiani dico: le porte della comunità cristiana sono aperte, Gesù nasce per tutti e dona a tutti l’amore di Dio.
Buona domenica. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.
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