VATICAN NEWS
Francesco presiede la Messa a Casa Santa Marta nella quarta Domenica di Pasqua, Domenica del Buon Pastore e Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
Oggi è la cinquantesima celebrazione eucaristica in diretta streaming dalla cappella della Domus Sanctae Marthae dal 9 marzo scorso, segno di vicinanza del Papa al popolo di Dio che in tante parti del mondo non può recarsi a Messa per l’emergenza coronavirus. Nell’introduzione, Francesco ha rivolto il suo pensiero a sacerdoti e medici:
Dopo tre settimane dalla Risurrezione del Signore, la Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. Penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente, i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo prenderci cura che, in Italia soltanto, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e pastori medici ci aiuti a prendere cura del santo popolo fedele di Dio.
Nell’omelia il Papa commenta la prima lettera di San Pietro (1 Pt 2, 20b-25) in cui l’apostolo dice che dalle piaghe di Gesù siamo stati guariti: “Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime”. Gesù è il pastore che viene a salvare le pecore erranti. Il Vangelo odierno (Gv 10,1-10) parla della porta attraverso la quale entra il gregge: tutti quelli che non entrano attraverso questa porta sono ladri e briganti, i finti pastori. Nella storia della Chiesa ci sono stati tanti finti pastori che hanno sfruttato il gregge che volevano i soldi, la carriera. Ma il gregge li conosce e cerca Dio per le sue strade. Ma quando c’è un buon pastore ascolta il gregge, guida il gregge, lo cura, e il gregge sa distinguere tra i pastori, non si sbaglia, il gregge si fida del buon pastore, di Gesù.
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Lo stile di Gesù deve essere lo stile del pastore. Il buon pastore è mite e tenero, ha quella tenerezza della vicinanza e si prende cura di ogni pecora come se fosse l’unica. Il buon pastore, Gesù, ci accompagna sempre nel cammino della vita. Questa domenica è una domenica di pace e di tenerezza perché il buon pastore si prende cura di noi, come dice il Salmo 22: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”.