Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano Jean Todt, presidente della “Fédération Internationale de l’Automobile” (FIA), ex amministratore delegato della Ferrari, ora inviato speciale delle Nazioni Unite per la Sicurezza Stradale. Si è parlato anche delle condizioni di salute di Michael Schumacher ed il manager ha chiesto al Papa una preghiera particolare per il pilota ormai da molto tempo in gravi condizioni. Francesco ha ovviamente accettato l’invito a pregare.
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Jean Totd ha raccontato al microfono di Antonino Galofaro della Radio Vaticana il suo incontro con il Pontefice.
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Gli ho chiesto se voleva fare una preghiera per lui ed egli ha volentieri accettato. E’ stata una giornata densa, piena: principalmente, in realtà, siamo venuti per parlare di sicurezza stradale e ho potuto constatare il tono positivo della nostra discussione, del nostro incontro.
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Ho allargato un po’ la discussione ai soggetti di cui ero interessato di parlare e ovviamente Michael Schumacher è nel mio cuore, come tutti sanno: è di famiglia.
D. – Michael Schumacher non era il soggetto principale del vostro incontro, che era la sicurezza …
R. – Nella vita c’è sempre un’opportunità: questa è stata una bella opportunità. E l’opportunità consente di fare cose straordinarie e oggi è stata una cosa straordinaria.
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D. – E al di là di Schumacher, avete parlato di sicurezza stradale, con il Papa: qual era il messaggio che avete portato oggi in Vaticano?
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R. – Il messaggio è stato quello di avergli fatto vedere il filmato che si chiama “Save Kid’s Lives”, fatto da Louis Besson, che lo ha molto impressionato. Lo abbiamo informato del fatto che ogni giorno 500 bimbi muoiono sulle strade, che 20 mila bimbi ogni giorno rimangono feriti e che ogni anno 1,3 milioni di persone muoiono sulle strade e 50 milioni rimangono feriti. Sono cifre che non sono abbastanza conosciute. E lui subito ha accettato di firmare dei “simboli” importanti che potremo far vedere in tutto il mondo e poi di accompagnarci nelle sue preghiere.
D. – Una problematica che si rileva non soltanto nelle periferie, di cui il Papa parla sempre, ma anche in città come Parigi e Roma …
R. – Si rileva in tutto il mondo; in tutto il mondo la mobilità esiste e riguarda ogni cittadino del mondo, che siano pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti … riguarda ogni essere umano al mondo. Avere questo messaggio, questo “endorsement” del Papa è stato un fatto veramente emozionante e importante.
di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana