“Profondamente rattristato” nell’apprendere della sparatoria avvenuta a Las Vegas negli Stati Uniti, il Papa ha inviato un telegramma di cordoglio al vescovo della città Mons. Joseph Anthony Pepe. Francesco assicura la sua “vicinanza spirtituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia insensata“.
Il Pontefice elogia anche gli sforzi del personale di polizia e di emergenza che stanno operando in queste ore e offre “le sue preghiere per i feriti e per tutti quelli che sono morti, affidandoli all’amore misericordioso di Dio Onnipotente”.
Nella città statunitense è stato un vero e proprio bagno di sangue: 50 persone le persone uccise e oltre 400 i feriti caduti sotto i colpi sparati da quello che la polizia ritiene “un lupo solitario”. Un uomo, identificato come Stephen Paddock, bianco, 64 anni, abitante in Nevada a Mesquite, si è appostato in alto, nella stanza di un albergo, e ha aperto il fuoco mirando sulla folla che assisteva a un concerto di musica country. E’ stata la sparatoria più sanguinosa della storia degli Stati Uniti. Il cecchino si sarebbe ucciso prima dell’arrivo delle ‘teste di cuoio’ che hanno fatto irruzione nella stanza al 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel. Nel locale c’erano otto diverse armi ad fuoco. La polizia esclude che la matrice sia il terrorismo islamico.
E’ cominciato tutto intorno alle 22 ora locale, mentre un cantante di musica country, Jason Aldean, si esibiva nella giornata di chiusura di un festival di tre giorni, il “Route 91. Harvest’. L’autore della strage era già conosciuto negli ambienti della polizia. Nei video di chi era sul posto, si vede chiaramente Jason Aldean che canta e ad un certo punto viene interrotto dagli spari di un’arma automatica: i filmati hanno registrato prima una raffica di 9 secondi, seguiti da 37 secondi di silenzio in mezzo a grida di panico; poi una nuova raffica, per almeno due volte ma più breve.