Prima, a Prato, l’incontro con il mondo del lavoro e con una realtà economica e sociale che ha sofferto in modo particolarmente dura per la crisi e che oggi è fortemente connotata dalla presenza straniera, e in particolare da quella cinese. Poi la visita a Firenze e l’incontro con l’anima culturale e caritativa della città.
È questo il programma della prima visita di Papa Francesco in Toscana, martedì 10 novembre. Programma presentato in contemporanea, in tre conferenze stampa, a Roma, Prato e Firenze. Il contesto in cui avviene la visita è il Convegno ecclesiale nazionale, che in quei giorni vede la Chiesa italiana riunita proprio nel capoluogo toscano.
L’annuncio a Prato
Papa Francesco farà breve tappa a Prato in occasione della sua partecipazione al Convegno ecclesiale nazionale che si tiene a Firenze dal 9 al 13 novembre. Intorno alle 8 il Pontefice giungerà in piazza del Duomo: accolto dal vescovo Franco Agostinelli e dal sindaco Matteo Biffoni, venererà in cattedrale il Sacro Cingolo mariano – la reliquia simbolo religioso e civile di Prato – e poi incontrerà la comunità diocesana e tutta la cittadinanza, con una particolare attenzione al mondo del lavoro. Papa Francesco alle 9 lascerà Prato per raggiungere Firenze, dove prenderà parte all’importante assise della Chiesa italiana che ha per titolo: «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo». Prato diventa in qualche modo, agli occhi del Santo Padre, la «Porta d’ingresso» al Convegno ecclesiale nazionale ed è la prima visita del Papa in Toscana.
«Accogliamo con grandissima gioia – è il primo commento del Vescovo Agostinelli – la notizia del Santo Padre a Prato. Tutta la nostra Diocesi è in festa per questo evento che segnerà la nostra storia: davvero Pietro visiterà la nostra Chiesa e ci confermerà nella fede». Questa mattina la notizia della visita del Papa è stata data in prima battuta al Consiglio presbiterale e al Capitolo dei canonici della cattedrale e poi alla stampa. Insieme mons. Agostinelli per l’annuncio in Palazzo vescovile erano presenti il vicario generale mons. Nedo Mannucci e il vicario episcopale del la pastorale mons. Carlo Stancari.
«L’ufficialità dell’evento ci è arrivata soltanto ieri mattina, con la richiesta di darne notizia quest’oggi in concomitanza con Roma e Firenze», rivela il Vescovo, che aggiunge: «Rinnovo la mia soddisfazione perché questo è un obiettivo che perseguivamo da tempo, il primo invito lo abbiamo fatto, in via informale, il giorno del pellegrinaggio diocesano a Roma, il 18 settembre 2013, poi mi sono recato personalmente in Vaticano da mons. Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, a consegnare un invito ufficiale. La richiesta è stata subito presa in considerazione e lo stesso Papa Francesco ha accettato di venire nella nostra città».
Per Prato si tratterà di una straordinaria esperienza di Chiesa, uno storico momento di festa, a 30 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II, che il 19 marzo 1986 incontrò tutta la popolazione e in particolare il mondo del lavoro. Allora nella città toscana operava uno dei più grandi distretti tessili mondiali. Trenta anni dopo, nonostante la crisi internazionale che ha colpito duro, l’industria locale è ancora ai vertici internazionali per la qualità dei prodotti tessili; la comunità locale ha subito trasformazioni epocali tanto da diventare un “laboratorio della città del futuro”, come da più parti viene definita. A Prato – seconda città della Toscana e terza del centro Italia dopo Roma e Firenze per numero di abitanti – infatti si registrano ben 123 nazionalità diverse, con la rilevante presenza di cittadini cinesi. «Ma vorrei sottolineare – tiene a precisare mons. Agostinelli – che Papa Francesco non sarà a Prato per i cinesi come ha detto qualcuno, ma per tutti i pratesi, per tutti coloro che qui vivono e lavorano, nessuno escluso».
Il programma della visita papale sarà definito nei minimi dettagli nelle prossime settimane, di concerto con la Santa Sede, la Conferenza Episcopale Italiana e in accordo con le istituzioni locali. Il Papa arriverà a Prato in elicottero poi raggiungerà in auto il centro storico. Passerà da piazza del Comune e per Corso Mazzoni ed entrerà in duomo dalla porta laterale. «Si mostrerà ai pratesi o dal pulpito di Donatello o dal sagrato della cattedrale, ma la decisione non spetta a noi – conclude il Vescovo – sarà stabilità dalla Santa Sede, sicuramente benedirà la piazza con il Sacro Cingolo, come fece 30 anni fa San Giovanni Paolo II».
L’annuncio a Firenze
In contemporanea con quella di mons. Agostinelli, a Prato, si è tenuta stamani anche la conferenza stampa dell’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori. «Per noi è una grande gioia poter confermare quanto già avevamo preannunciato», ha detto il cardinale Giuseppe Betori, rendendo noto che «possiamo confermare la tempistica e le modalità della visita di Papa Francesco, scandita da un programma di massima, non definitivo: potrebbero esserci degli aggiustamenti».
«Due cose sono molto importanti nella visita del Papa», ha proseguito il cardinale Betori: «La prima è che il Papa, incontrando i 2.300 delegati del Convegno ecclesiale nazionale – vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici – incontra coloro che rappresentano la Chiesa italiana, potremmo dire che incontra la ‘base’». La seconda cosa «molto importante», nella visita del 10 novembre, secondo l’arcivescovo di Firenze è che «sarà un incontro con la realtà fiorentina in tutto il suo territorio: incontrerà l’identità propria di Firenze, entrerà nel luogo sorgivo dell’identità civile e religiosa di Firenze, il suo Battistero e la sua Cattedrale. Incontrerà la sua storia, il suo volto religioso che è la radice mariana, nella cappella della Santissima Annunziata, dove reciterà l’Angelus con i disabili dell’Opera Diocesana Assistenza. Incontrerà anche l’anima caritativa di Firenze, che per lungo tempo è stata capace di farsi carico della povertà di tutti. Incontrerà anche l’arte: che il Papa ami l’arte lo ha dimostrato portando i poveri a visitare l’opera di un fiorentino, Michelangelo, nella Cappella Sistina. Il Papa non divide cultura e carità: in questo lo sentiamo molto vicino alla nostra identità fiorentina. Donare cultura significa fare carità». «Quello del Papa sarà un unico incontro con l’insieme della diocesi di Firenze e con il suo territorio», ha proseguito. Oltre alla «gioia», ha concluso il card. Betori, «la visita del Papa è una grande responsabilità: ora comincia il cammino di preparazione, in collaborazione con tutte le istituzioni fiorentine». Un cammino che coinvolgerà anche le parrocchie della diocesi, alle quali è già stato chiesto l’impegno a reperire i mille volontari che serviranno per gestire i vari aspetti del Convegno ecclesiale nazionale (accoglienza, trasporti, animazione liturgica…). Il Convegno poi coinvolgerà la città anche attraverso gli incontri che i convegnisti avranno con alcune esperienze rappresentative della storia e dell’identità religiosa e civile di Firenze.
Questo il programma di massima della visita
Papa Francesco partirà in elicottero dal Vaticano alle 7 di martedì 10 novembre 2015 per atterrare, alle 7,50, a Prato (probabilmente nel campo sportivo comunale). Alle 8,15, in piazza della Cattedrale, a Prato, l’incontro con il mondo del lavoro.
La ripartenza da Prato è prevista per le 9 con atterraggio dell’elicottero alle 9,15 allo stadio di atletica «Luigi Ridolfi» al Campo di Marte (Firenze). In auto il trasferimento in piazza del Duomo, dove il Papa attraverserà il Battistero per entrare poi in Cattedrale. Qui, alle 10, terrà l’atteso discorso ai partecipanti al V Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana (9-13 novembre).
Papa Francesco lascerà la cattedrale alle 11,30 per recarsi alla vicina basilica della SS. Annunziata, dove alle 12 incontrerà i disabili dell’Opera Diocesana Assistenza. Poi alle 13, sempre in piazza SS. Annunziata, il pranzo con i poveri alla Mensa di San Francesco Poverino, gestita dalla Caritas diocesana. Al termine del pranzo è previsto un breve momento di riposo in Arcivescovado. Poi, alle 15,30, la Messa allo Stadio comunale «Artemio Franchi».
Papa Francesco ripartirà in elicottero dal vicino Stadio «Ridolfi» alle 17 per atterrare in Vaticano alle 18.
Questo è il programma di massima, come ha spiegato, il card. Betori. Ci potrebbero essere ancora dei piccoli aggiustamenti.
Redazione Papaboys (Fonte www.toscanaoggi.it)