Caritas et Veritas

La profonda devozione di San Francesco per San Michele Arcangelo

Pace e bene
cari amici in cammino e in ricerca vocazionale.
Si celebra oggi, 29 settembre, la festa dei santi Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele.

San Francesco e gli Angeli
Fra le “passioni” di san Francesco d’ Assisi va ricordato proprio il suo grande amore per gli angeli, per gli spiriti angelici. Il suo primo biografo, fra Tommaso da Celano, così ne parla : «Venerava amorosamente gli angeli» e «diceva che essi devono essere venerati dovunque come compagni e non meno invocati come custodi. Insegnava non doversi offendere il loro sguardo e non osare davanti ad essi fare ciò che non si farebbe davanti agli uomini». Anche la predilezione che Francesco aveva per la Porziuncola (Santa Maria degli Angeli) è motivata dal biografo in quanto «luogo favorito da grazie più abbondanti e da frequenti visite di spiriti angelici» (1 Cel 106: 503; Spec 83: 786).

La devozione a san Michele Arcangelo


Grande devozione aveva poi Francesco per i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele (che oggi – celebriamo) . In particolare amava e invocava Michele (“Chi è come Dio?”) , l’arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), protettore del suo popolo (Dn 12,1).
Nell’iconografia sia orientale che occidentale San Michele Arcangelo non a caso, viene rappresentato, come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di Satana, sconfitto in battaglia.

Della speciale devozione di Francesco per san Michele così scrive il Celano nella sua Vita seconda: «Ripeteva spesso che si deve onorare in modo più solenne il beato Michele, perché ha il compito di presentare le anime a Dio. (…) E diceva: «Ciascuno a onore di così glorioso principe dovrebbe offrire a Dio un omaggio di lode o qualche altro dono particolare» (FF 785).
Per questo legame, il santo nel 1216 si reca pellegrino a piedi (come tanti altri devoti del tempo) al già famoso santuario di Monte sant’Angelo al Gargano dove, in una grotta, secondo un’antichissima tradizione, l’Arcangelo era apparso e si era manifestato (sec.V). Narra la leggenda che il Poverello d’Assisi, giunto alla soglia della grotta, non sentendosi degno di entrarvi, si fermasse in preghiera e raccoglimento all’ingresso e baciando ripetutamente la terra incidesse su una pietra il segno di croce in forma di “T” (Tau). Questo segno ancora oggi è visibile (nonostante gli sfregi della soldataglia napoleonica) e venerato come una reliquia del suo passaggio nella Celeste e angelica Basilica. Presso la porta della grotta, a sinistra, fu poi eretto un altare in onore del santo a ricordo del suo pellegrinaggio.


La Quaresima in onore dell’Arcangelo
Sappiamo che per prepararsi alla festa di San Michele, Francesco osservava dall’Assunzione una sua speciale e personale quaresima. Fu proprio durante uno di quei ritiri in onore del santo Arcangelo che ricevette le stimmate sul monte della Verna (nel 1224). Così pure il Poverello, nelle preghiere che ci ha lasciato, ricorda più volte l’Arcangelo combattente, lo invoca e lo fa invocare:

B. Vivarini (1483): S.Michele e S.Antonio di Padova
Esortazione alla lode di Dio (di san Francesco)
Temete il Signore e rendetegli onore.
Il Signore è degno
di ricevere la lode e l’onore.
Voi tutti che temete il Signore lodatelo.

Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Lodatelo, cielo e terra.
Lodate, o fiumi tutti, il Signore.
Benedite, figli di Dio, il Signore.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore,
esultiamo e rallegriamoci in esso.
Alleluia, alleluia, alleluia! Il Re di Israele.

Ogni vivente dia lode al Signore.
Lodate il Signore perché è buono;
voi tutti che leggete queste parole, benedite il Signore.

Creature tutte, benedite il Signore.
Voi tutti, uccelli del cielo, lodate il Signore.
Tutti i bambini, lodate il Signore.

Giovani e fanciulle, lodate il Signore.
Degno è l’Agnello che è stato immolato
di ricevere la lode, la gloria e l’onore.
Sia benedetta la santa Trinità e l’indivisa Unità.
San Michele arcangelo, difendici nel combattimento.

Antifona dell’Ufficio della Passione (di san Francesco)
Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a te, figlia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro.

cfr: cantualeantonianum

Fonte www.vocazionefrancescana.org

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