“Un bilancio certamente positivo” delle prime tre sessioni di lavoro del Consiglio di cardinali, mentre il lavoro prosegue “con speditezza, ma non con fretta, per la serietà della cosa”. A conclusione della terza riunione (17-19 febbraio), abbiamo incontrato monsignorMarcello Semeraro, segretario del Consiglio di cardinali. Nel colloquio il vescovo parla di tutti i temi sul tappeto: dagli obiettivi del Consiglio alla riforma della Curia, dal questionario del Sinodo alle attese create, dal lavoro futuro al primo anno di Pontificato di Francesco…
Qual è il bilancio di questi primi tre incontri?
“Il bilancio è certamente positivo. L’operosità del Consiglio di cardinali si sviluppa sui due versanti per i quali è stato istituito: la vita della Chiesa e la riforma della Curia romana. Quanto alla prima è noto che i cardinali hanno già formulato alcune proposte al Papa, come quelle riguardo alla prossima Assemblea del Sinodo dei vescovi e all’istituzione di una Commissione per la protezione dei fanciulli e l’attenzione pastorale per le vittime di abusi. Quanto alla Curia, gli otto stanno progressivamente vagliando i contributi derivati da una vasta consultazione fatta a suo tempo sia tra i capi Dicastero, sia fra gli episcopati delle aree geografiche di riferimento dei singoli cardinali membri del Consiglio”.
Ci sono parole-chiave per fotografare il lavoro di questi mesi?
Nel chirografo, con cui viene istituito il Consiglio, il Papa ne puntualizza anche le finalità: “Aiutare il Santo Padre nel governo della Chiesa universale” e “studiare un progetto di revisione della Costituzione apostolica ‘Pastor bonus’ sulla Curia romana”. Ci può chiarire i termini? Aiutare sottende incapacità?
“La virtù più necessaria a chi governa è, secondo san Tommaso, la prudenza, che nella prospettiva di una virtù ‘politica’ è ordinata al bene comune. Tra le categorie che ne sostanziano il significato c’è anche l’umiltà che induce a domandare il consiglio ad altri. Altro che incapacità, dunque. La scelta del Papa è piuttosto esercizio di una virtù cardinale. Doveroso in chi è posto alla guida di una comunità”.
Molto interesse nell’opinione pubblica ha suscitato il questionario diffuso a largo raggio per il prossimo Sinodo sulla famiglia. Una forma di consultazione nuova, che ha riscosso enormi consensi, ma anche critiche. Non c’è il rischio di aver creato un’attesa nella gente su punti delicati, quali la comunione ai divorziati, che poi non potrà essere soddisfatta?
L’intervista è di Vincenzo Corrado per l’Agenzia Sir
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