Per il ministro degli Esteri turco “le posizioni di Mosca e Kiev si sono avvicinate” e, mentre il Cremlino non esclude un incontro tra Putin e Zelensky, vengono annunciati per lunedì nuovi colloqui Russia-Ucraina in videoconferenza.
I raid di Mosca, intanto, continuano a uccidere. Alla base militare di Leopoli, al confine con la Polonia, si contano almeno 35 morti. L’Onu registra 596 vittime civili dall’inizio della guerra, di cui 43 bambini.
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Secondo il Financial Times, la Russia ha chiesto, sin dall’inizio dell’invasione, assistenza militare alla Cina. E sta pressando Pechino perché accolga la richiesta. La Cina – va riconosciuto – è stata sopra le parti e neutrale fino a questo momento – ma è noto quali siano i suoi interessi in espansione, ed anche le attività commerciali a 50 zeri che sviluppa con Putin. E potrebbe cogliere l’opportunità di fare rivalsa contro l’America, soprattutto dopo questi due anni di pandemia nei quali le superpotenze si sono scambiate di continuo accuse e responsabilità.
In caso di accoglienza di supporto militare, sarebbe crisi con l’America e l’Europa, e – più che mai – si andrebbe incontro ad una catastrofe mondiale senza precedenti, sia economica, sia di relazioni.
Le ultime news della notte
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è tornato a chiederà alla Nato di istituire una no-fly zone sul suo Paese, altrimenti, ha avvertito, “i razzi russi cadranno sul territorio dell’Alleanza”. “Se non chiuderete il nostro cielo non è’ che una questione di tempo prima che i razzi russi cadano sul vostro territorio, sul territorio della Nato”, ha affermato Zelensky in un nuovo video.
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“Condanniamo l’attacco russo al Centro Internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza a Yavoriv, vicino al confine dell’Ucraina con la Polonia. La brutalità deve fermarsi”. Lo twitta il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, commentando l’attacco vicino a Leopoli.
“Gli italiani in Ucraina erano inizialmente 2mila, ora sono 400. Molti di loro vogliono rimanere perché hanno la loro vita in Ucraina, con mogli e figli. Ma alcuni sono purtroppo intrappolati, non riescono a lasciare il Paese”.
Lo ha detto l’ambasciatore d’Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, spiegando che “il fatto che l’ambasciata italiana sia ancora presente in Ucraina rappresenta un aspetto importante, apprezzato dal governo ucraino, ma anche un sostegno psicologico per gli italiani presenti”.
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