La salma di Padre Pio a Roma per amore non per adorazione

Non suscita solo entusiasmi la notizia data oggi dall’ufficio stampa dei Frati minori cappuccini , per cui la salma di Padre Pio verrà traslata a Roma per alcuni giorni. È stata una richiesta di Papa Francesco in vista del Giubileo ma non tutti sono contenti. C’è anche chi parla di macabra usanza, di irrispettoso esibizionismo, di morbosità cristiana, di passione per il macabro, di adorazione per i morti.
Ora, per un cristiano, pregare davanti alla salma di un santo, non è adorazione. Si adora solo Dio.

L’adorazione è un verbo che tollera solo un complemento: Dio. Quando una mamma adora il suo bambino, sbaglia. Quando una donna adora il suo uomo, sbaglia. Quando le folle adorano un politico un cantante o un prete, sbagliano. Prima che un errore teologico è un errore umano. Le persone che si amano non si adorano: Gesù si adora perché è Dio non perché è uomo. E se si adora qualcosa o qualcuno che non è Dio, quella si chiama idolatria.

Al Giubileo, arriva la salma di Padre Pio, non la sua statua. È il corpo di un uomo che è stato molto amato. Vedremo sbaciucchiamenti, carezze, commozioni e tante cose del genere “appiccicoso”: sì, come sono “appiccicati” gli innamorati. Non ci capita mai di baciare la foto di una persona morta che abbiamo amato o di portarci alla guancia l’indumento caro di qualcuno che ci ha lasciato, per sentire quanto è morbido? Ecco, ci saranno fenomeni del genere. Le reliquie si baciano, le spoglie si accarezzano. Non sono adorazione o esibizionismo, è amore e l’amore si vede. Gli innamorati li riconosci lontano un miglio. Ci saranno tante smancerie. Ridicole? Certo, come spesso lo sono gli innamorati. Ma non è adorazione. Nessun rituale, nessuna casta, nessuna formula segreta. “Ti amo” non è una frase rituale o segreta. Ha tanti toni quanti sono i volti che la pronunciano.

Ecco, la notizia del corpo di Padre Pio a Roma non è una notizia macabra o per gente superstiziosa. Per quelli che ci credono, Padre Pio viene per star loro vicino in un modo che solo tra uomini è possibile: essere nella stessa stanza a parlarsi, a dirsi che bello che sei qui. Queste sono le preghiere di un cristiano. Sono parole di amore.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da L’Huffingtonpost


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