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La salute di Benedetto XVI, la preghiera per lui e la visita di Papa Francesco

Al termine dell’udienza generale, Francesco ha chiesto ai fedeli una “preghiera speciale” per il suo 95enne predecessore: “Il Signore lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”.
Il direttore della Sala Stampa vaticana Bruni: “Nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici”. Il Papa gli fa visita al Mater Ecclesiae

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano per Vaticanews.va

In mezzo ai saluti ai fedeli italiani a fine udienza generale, distaccandosi dal testo scritto, Francesco, guardando i presenti in Aula Paolo VI, ha affidato loro una intenzione ben precisa: “Una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa”.

“Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”

Bruni: aggravamento dovuto all’avanzare dell’età

Poche parole, quelle di Papa Francesco – rilanciate pure sul suo account Twitter @Pontifex in 9 lingue – che lasciano intendere una situazione delicata delle condizioni di salute di Benedetto, il quale lo scorso 16 aprile ha compiuto 95 anni. Lo conferma una nota del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, in cui si legge: “In merito alle condizioni di salute del Papa emerito, per il quale Papa Francesco ha chiesto preghiere al termine dell’udienza generale di questa mattina, posso confermare che nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici”. Al termine dell’udienza generale, ha aggiunto Bruni, “Papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per visitare Benedetto XVI. Ci uniamo a lui nella preghiera per il Papa emerito”.

Nel Mater Ecclesiae

Joseph Ratzinger, dopo pochi mesi dalla rinuncia al pontificato l’11 febbraio 2013, ha scelto di vivere nel Monastero all’interno dei Giardini Vaticani, dove risiede tuttora. È assistito dalle Memores Domini, consacrate laiche di Comunione e Liberazione, e dal segretario personale, monsignor Georg Gänswein, che negli anni ha sempre raccontato di una vita trascorsa tra preghiera, musica, studio e lettura e riferito aggiornamenti sulla salute.

Il legame tra Francesco e Benedetto

In numerose occasioni Papa Francesco stesso ha parlato del legame con il suo predecessore, che nell’Angelus del 29 giugno 2021, settantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di Ratzinger, ha chiamato “padre” e “fratello”. Sin dall’inizio del suo pontificato, Jorge Mario Bergoglio ha avviato la ‘tradizione’ di incontrare il Pontefice emerito, a partire dalla prima storica visita del Papa neo eletto giunto in elicottero nella residenza di Castel Gandolfo, dove Benedetto ha alloggiato alcune settimane prima di trasferirsi in Vaticano. In vista delle festività natalizie o pasquali o in occasione dei Concistori con i nuovi cardinali, Francesco non ha mai voluto far mancare il gesto di vicinanza e cortesia di recarsi – come oggi – nel Mater Ecclsiae per gli auguri e un saluto. Così ha fatto con i nuovi porporati creati nel Concistoro dello scorso 27 agosto.

Benedetto XVI – che ha sempre continuato a ricevere visitatori in questi quasi dieci anni – ha incontrato il 1° dicembre scorso i due vincitori del Premio Ratzinger, il biblista francese padre Michel Fédou, e il giurista ebreo Joseph Halevi Horowitz Weiler, accompagnati dal presidente della Fondazione Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, padre Federico Lombardi.

Il sostegno della Cei

Da più parti sono arrivati messaggi di sostegno e di augurio per il Papa emerito. Tra questi, anche un messaggio della Conferenza episcopale italiana (Cei), a firma del cardinale presidente Matteo Zuppi. “In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al Papa emerito”, scrive l’arcivescovo di Bologna. “Assicuriamo il ricordo nella preghiera nelle nostre Chiese, nella consapevolezza, come lui stesso ebbe a ricordarci, che ‘per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele’”. “Il suo restare ‘in modo nuovo presso il Signore Crocifisso’, continuando ad ‘accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione’ – conclude Zuppi – costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società”.

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