“Il Signore nostro Dio verrà con potenza e riempirà di luce i suoi fedeli. Il Signore viene, non tarderà: svelerà i segreti delle tenebre, si farà conoscere a tutti i popoli. O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa: vieni e salva l’uomo che hai tratto dalla terra”.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
Tutta la liturgia di questi giorni prossimi al Natale, vibra di attesa per l’imminente venuta del Signore, facendo trepidare, come ogni anno, il nostro cuore, nella gioia che sempre si rinnova per questa venuta, che ha trasformato il mondo. È la certezza della salvezza, apportata all’uomo dal Figlio di Dio e Figlio di Maria Vergine. È la consolazione della visita che il Verbo del Padre fa all’umanità, finalmente vicina alla liberazione dal peccato e dalla schiavitù del maligno; è la letizia che scaturisce dal sapere che “si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini”. (Dai discorsi di San Giovanni Paolo II)
Avvento significa vicinanza salvifica di Dio, “il quale vuole che tutti… siano salvi e arrivino alla conoscenza della verità”.
La presenza di Dio è una presenza salvifica. Essa è la sorgente del rinnovamento dello spirito mediante l’amore. La vicinanza di Dio, la sua presenza tra gli uomini, manifesta il suo amore e lo attua. L’amore vince ogni male. Dio, che vuole tutti salvi, chiama l’uomo alla conversione, al rinnovamento della vita; ecco perché tutta la sollecitudine dell’Avvento si concentra sul cuore umano: un cuore che si apre alla venuta di Cristo Signore. La salvezza dell’uomo è strettamente legata alla santità di Dio, poiché dipende dal suo eterno, infinito Amore. Dio è santità perché è amore.
Amore significa volere il bene, aderire al bene. Da questa volontà del bene scaturisce l’infinita bontà di Dio nei riguardi dell’uomo. Dio vuole la salvezza dell’uomo, di tutti gli uomini. Ma questa salvezza non si realizza senza la nostra collaborazione, senza il nostro quotidiano impegno di santificazione
Il mistero del Natale è legato misteriosamente al mistero della Passione di Gesù: egli comincia a conoscere da subito la sofferenza, per il rifiuto ad essere accolto che lo farà nascere in una povera stalla e per l’invidia dei potenti che scatenerà la furia omicida di Erode. Ma esiste anche un misterioso legame di vita tra i due momenti estremi dell’esistenza di Gesù: il soffio di vita che fa nascere il Signore è lo stesso soffio dello Spirito che Gesù sulla Croce riconsegna a Dio per la nascita della Nuova Alleanza, come vento vitale che spazza via l’inimicizia tra gli uomini e Dio sorta col peccato.
Impegno personale: risponderò con un gesto di generosità al male che purtroppo è diffuso intorno a noi o che addirittura nasce da me. Se poi sono io a subire un’ingiustizia, perdonerò di cuore e stasera ricorderò al Signore la persona che mi ha causato questo torto.