Chi è il Padre nostro? Il Padre nostro è colui che per salvare tutti noi, peccatori, ha consegnato alla morte l’unico suo Figlio al quale ha domandato l’incarnazione, la crocifissione, il tormento della morte e tutto questo per amore nostro, perché noi nascessimo come suoi figli, fossimo accolti nella sua casa per vivere della sua unica paternità fedele e misericordiosa. Il Padre vuole che tutti siano ricondotti a Lui; vuole fare festa, rallegrarsi, imbandire un banchetto di gioia per la ricomposizione avvenuta di questa relazione unica, di paternità e di figliolanza, che deve durare per tutta l’eternità. Gesù è venuto perché ogni uomo sia riconsegnato al Padre, viva come suo figlio.
Cosa deve fare ogni credente? Innanzitutto, santificare il nome di Dio. Il nome del Signore si santificherà se l’uomo rimarrà nella volontà di Dio. Inoltre, deve invocare la venuta del suo regno. Questo avverrà se ciascun discepolo si impegnerà personalmente alla costruzione di questo regno. Non possiamo aspettare che siano gli altri a fare. Ognuno di noi deve costruire il regno di Dio. Nella costruzione si fa anche la sua volontà. Al Signore dobbiamo chiedere che ogni giorno metta nel nostro cuore il desiderio di essa, della sua volontà Come si fa la volontà di Dio? Con la frequentazione abituale dello Spirito Santo. Chiedere al Signore che la Sua volontà si compia significa porsi dinanzi a Lui con cuore umile, con povertà in spirito
Poi vi è tutto il resto: il pane quotidiano che non significa escludere il lavoro. Chi lavora deve raccogliere ogni giorno quanto gli serve per questo giorno; domani egli dovrà rifare la stessa preghiera. Ognuno deve attingere dal proprio lavoro quanto gli è necessario per questo giorno, il resto non gli appartiene, è offerta di Dio per gli altri. E qui avviene la condivisione, l’apertura del cuore verso la necessità dei fratelli più bisognosi.
Nel Padre Nostro si chiede anche il perdono dei peccati. La preghiera deve essere umile, ricca di fiducia, accompagnata dal sincero proponimento di non offendere il Signore, dal reale desiderio nel cuore di non trasgredire la sua legge. C’è, però una condizione: Dio vuole che ognuno che domanda a Lui misericordia venga perdonato dal suo ministro alla condizione di elargire lui stesso il perdono ai suoi debitori. L’estinzione del nostro debito è offerta gratuita, ma condizionata da un piccolo sacrificio da compiere; rimettere quanto gli altri hanno contratto nei nostri confronti. Il Signore cancella il nostro debito se noi estinguiamo quello degli altri.
Il cristiano sa, poi che la sua vita è in mezzo alle prove, alle tentazioni ed è per questo che nella preghiera chiede di essere liberato dalla tentazione. Che cos’è la tentazione? La tentazione è proposta, suggerimento, invito, provocazione, suggestione, pensiero che ci spinge ad agire in opposizione a Dio, scegliendo una via che è contraria alla sua volontà o che non la esprime in tutto il suo splendore di verità. Il cristiano deve pregare molto. La sola preghiera però non basta per non cadere in tentazione; regola di suprema prevenzione è non esporsi ad essa, mettendosi nell’occasione prossima di peccato.
Alcune domande per la meditazione:
Prima di accostarsi a ricevere l’Eucaristia, è giusto che il cristiano riconosca il suo peccato. Nell’Agnello di Dio vi è questa richiesta di perdono. Nessuno può pensare di potersi liberare da solo, con le proprie forze dal proprio peccato.
Ogni credente prima di accostarsi all’Eucarestia deve recitare questa preghiera con fede, devozione, amore, come vero e autentico atto penitenziale e si prepara ad incontrarsi da santa con Colui che è la Santità, la Giustizia, la Purezza eterna ed incarnata, fattasi passione, morte e risurrezione per noi. Lo prega perché stenda la sua mano onnipotente e la guarisca, la illumini, la rafforzi, la riscaldi, la renda vera e santa. Lo prega anche perché dia ad essa e al mondo intero la pace. La pace è il ritorno dell’uomo nel cuore di Dio, di Cristo e dello Spirito Santo; è la creazione o nuova creazione in lui dell’immagine e della somiglianza che con il peccato in qualche modo si infrange e si deturpa, fino a rendere l’uomo irriconoscibile come creatura fatta da Dio.
Alcune domande per la meditazione:
Preghiera
Madre della Redenzione, Tu sai, quanta falsità spesso abita in noi e che noi neanche vediamo, a causa della nostra cecità. Vieni in nostro soccorso, metti te stessa nel nostro cuore e nella nostra anima, fatti nostra voce, prega Tu per noi il tuo Figlio Gesù. Chiedi la grazia della guarigione e Lui non te la negherà, invierà su di noi la potenza del suo Santo Spirito che ci farà nuove creature. Amen.
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A CURA DI DON FRANCESCO CRISTOFARO
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