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La sfida delle tre p. Colloquio con Padre João Chagas

Croce-Gmg-polacchi

A colloquio con il responsabile della sezione giovani del dicastero per i laici.  «Cosa dico a ragazze e ragazzi in giro per il mondo? Dico che Papa Francesco ha grande fiducia in loro, che a loro chiede di farsi carico delle cose che a lui stanno più a cuore»: risponde prontamente padre João Chagas, responsabile della sezione giovani del Pontificio consiglio per i laici. E subito aggiunge: «Poi naturalmente li invito alla prossima Giornata mondiale di Cracovia».

L’organizzazione dell’appuntamento in Polonia nell’estate 2016 passa infatti per le mani di questo prete brasiliano quarantunenne. Che in un’intervista al nostro giornale parla anche delle principali sfide della pastorale giovanile, riassumendole in quello che chiama il confronto con le tre p: possedere, piacere, potere.

Padre João Chagas con Papa Francesco
Padre João Chagas con Papa Francesco

Lei è appena tornato dall’Amazzonia, dove ha partecipato a un convegno di rappresentanti di circa quaranta movimenti e nuove comunità…

A Belém, nello Stato del Pará, ho parlato delle sfide a cui sono chiamati i giovani nel mondo contemporaneo. Molte di esse sono legate alla dimensione socio-economica — la disoccupazione, il lavoro precario, il consumismo, e via dicendo — mentre altre toccano il campo delle relazioni, dell’affettività; poi ci sono i problemi legati alle guerre, alla violenza, al terrorismo. Possiamo riassumere queste sfide collegandole a tre p: possedere, piacere, potere. Mi vengono in mente anche le tentazioni di Gesù nel deserto. Nel convegno ho richiamato quanto ripete Francesco sull’attualità delle beatitudini. Beati i poveri in spirito, per esempio, è una risposta a tutta la problematica del consumismo, e la beatitudine dei puri di cuore, ovviamente, tocca il tema dell’affettività, della sessualità, delle relazioni. C’è poi la questione della misericordia che si confronta con una realtà segnata dalla violenza e dagli abusi di potere.

Li ha invitati a Cracovia?

Naturalmente. Principalmente dopo la Giornata del 2013 a Rio, l’interesse per questi pellegrinaggi è cresciuto tantissimo tra i giovani brasiliani. La Conferenza episcopale, le diocesi, i movimenti e nuove comunità si stanno mobilitando per portare tanti giovani a Cracovia.

di Maurizio Fontana per l’Osservatore Romano

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