Pietro Cugino è nato a San Giovanni Rotondo il 28 giugno 1913. Ha conosciuto Padre Pio da bambino, quando accompagnava il papà cieco in Convento. Nel 1925, all’età di dodici anni, diventò egli pure cieco ed il Santo lo prese sotto la sua protezione.
La mamma avrebbe voluto metterlo in un collegio per fargli apprendere qualcosa che potesse servire nella vita; ma, quando espresse al Santo la sua intenzione e la sua preoccupazione per il futuro del figlio, trovò nel Padre una netta e decisa opposizione. «Lì si perderebbe – disse –; deve restare qui. Finché ci sarà Padre Pio non gli mancherà nulla». A 14 anni il Padre lo fece diventare Terziario francescano ed a poco a poco fu per il Convento come un domestico: si rendeva utile, portando al mattino la spesa che gli affidava Zia Rachelina Russo, la procuratrice dei Frati, o recandosi all’ufficio postale per ritirare la posta in arrivo e consegnare quella in partenza. A mezzogiorno prendeva il pasto in convento ed a sera, se era brutto tempo, aveva la sua cameretta a disposizione per la notte. Spesso accompagnava Padre Pio, quando scendeva in chiesa o doveva risalire in Convento. Diceva il Padre: «Io ti do gli occhi e tu mi dai il braccio». Padre Pio nel camminare aveva bisogno di un appoggio, perché spesso soffriva di vertigini. Ogni mattina Pietro era accanto all’altare dove il Santo celebrava la Santa Messa. Dei figli spirituali facevano osservare al Padre che, mentre otteneva dal Signore guarigioni per tanti che venivano da lontano, lasciava Pietro nella sua cecità.
Nel 1932 in un pomeriggio, Pietruccio, ancora molto giovane ma già privo della vista da sette anni, si recò al Convento, accompagnato dal Terziario francescano Fini Michele, per salutare Padre Pio, che a quei tempi era relegato nel Convento per i provvedimenti restrittivi delle supreme autorità.
Padre Pio gradì molto la visita di Pietruccio e gli rivolse subito la parola:
– Beato te, Pietruccio, che non vedi il fango e il marciume di questo mondo. Hai meno occasioni di offendere il Signore!… Dimmi la verità, hai desiderato qualche volta di riavere la vista?
– (Pietruccio): Non ci ho mai pensato…
– (Padre Pio): Vorresti riaverla?
– (Pietruccio): Non so che cosa rispondere.
– (Padre Pio): Come non lo sai! Vuoi o non vuoi la vista?
– (Pietruccio): Padre, ci debbo pensare.
– (Padre Pio): Se la vuoi, pregheremo la Madonna, che è tanto buona e potente sul cuore del Figlio suo Gesù…
– (Pietruccio): Padre, io sono nato con la vista. All’età di dodici anni, il Signore me l’ha tolta. Se il Signore mi ha tolto la vista ha avuto i suoi motivi. Ora perché pregare contro la Volontà di Dio? Perché richiedere ciò che prima mi ha dato e poi mi ha tolto?
– (Padre Pio): Vuoi o non vuoi la vista?
– (Pietruccio): Padre, il Signore sa quello che fa. Io voglio fare sempre la Volontà di Dio. Se il Signore dovesse restituirmi la vista e questa dovesse essere occasione di peccato, ci rinunzio.
Padre Pio, a questa risposta decisa e sapiente di Pietruccio, con l’animo pieno di gioia, lo abbracciò e lo benedisse.
Cf. Padre Alberto D’Apolito,
Padre Pio da Pietrelcina;
e: Padre Marcellino IasenzaNiro,
“Il Padre”. La missione di salvare anime, pp. 139
Fonte: www.settimanaleppio.it
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