Una breve preghiera per invocare i sette doni dello Spirito Santo: a Karol Wojtyła suo padre insegnò a recitarla tutti i giorni.
Nessuno può rivelare Gesù Cristo e il suo messaggio senza il concorso dello Spirito Santo. E nella sua enciclica Dominum et vivificantem Giovanni Paolo II illustrò tale ruolo, indispensabile per la Chiesa e per il mondo. Un ruolo che poggia sui sette particolari doni capaci di distruggere tutti i mali e di realizzare tutti i beni, se uno voglia convertire il proprio cuore. Tali soni sono i sette doni necessari per una vita cristiana “ben ordinata”, spiegava ai fedeli e ai pellegrini durante le udienze generali man mano che la Pentecoste si avvicinava. E sono pure utili per comprendere «la molteplicità dei doni stessi, in Cristo e nei santi».
Questo insegnamento Giovanni Paolo II l’aveva ricevuto quando era piccolissimo da suo padre, che gli ha insegnato a pregare lo Spirito Santo fin dai suoi undici anni. Un’abitudine che non avrebbe mai perduto. Secondo padre Slawomir Oder
, autore del libro Le vrai Jean Paul II, l’homme, le Pape, le mystique [Il vero Giovanni Paolo II, L’uomo, il Papa, il mistico, N.d.T.], il Pontefice polacco avrebbe recitato la preghiera di suo padre ogni giorno fino alla morte.Ecco dunque questa piccola preghiera da recitare e, perché no?, da insegnare ai bambini perché prendano l’abitudine anch’essi, come il piccolo Karol, di pregare lo Spirito Santo e domandare i suoi sette doni, ricevuti nel battesimo e che il cristiano è chiamato a verificare e rinnovare incessantemente, per essere un “figlio benedetto” di Dio:
Spirito Santo,
ti domando il dono della Sapienza,
per una migliore comprensione
di te e delle tue divine perfezioni.Ti domando il dono dell’Intelletto,
per una migliore comprensione
dello spirito dei misteri della santa fede.Dammi il dono della Scienza,
perché io sappia orientare la mia vita
secondo i principî di codesta fede.Dammi il dono del Consiglio,
perché in ogni cosa io possa
cercare consiglio presso di te
e trovarlo sempre presso te.Dammi il dono della Fortezza
perché nessuna paura o considerazione
terrestre possa strapparmi a te.Dammi il dono della Pietà
perché io possa sempre servire
la tua maestà divina con amore filiale.Dammi il dono del Timore di Dio
perché nessuna paura o considerazione
terrestre possa strapparmi a te.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] per Aleteia.org
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