O Mamma del cielo, dispensatrice di grazie,sollievo dei cuori afflitti, speranza di chi
dispera, gettata nella più desolante angustia sono venuta a prostrarmi ai tuoi piedi
per essere da te consolata.
Mi respingerai forse? Ah! Non ci credo che hai il coraggio di mandarmi indietro. Il
tuo Cuore di Mamma di misericordia spero che mi esaudirà! Povera me se tu non ci
mettessi la tua mano. Io sarei certamente perduta!
Tanti e tanti vedendomi così afflitta mi hanno detto: “ se vuoi la grazia in questa
circostanza devi andare a pregare la Madonna, alla quale chiunque ricorre per
grazie indubbiamente l’ ottiene ”. Io ho sempre pensato che la Madonna delle grazie
fossi tu, o Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, al cui nome potente si
rallegrano i cieli e l’ universo intero ti chiama e ti invoca Mamma di ogni grazia. Da
quando sono nata io ho sempre sentito parlare che tu a tutto il mondo fai grazie. E
a me no? Io la voglio e la voglio a forza.
E per questo io – nonostante fossi una povera ed indegna peccatrice – nella
tribolazione che mi opprime ho avuto il pensiero di venire a piangere da Te. E coi
gemiti, coi sospiri e con le ardenti lacrime che mi piovono dagli occhi, a Te grido, a
Te alzo le mani stringendo la tua corona, invocandoti o gran Regina, consolatrice
delle anime, tesoriera e dispensatrice di tutte le grazie, avvocata delle grazie più
ardue, difficili e disperate.
Io sono venuta sicura. Non mi cacciare, ascoltami. Consolami e salvami, voglio da
Te assolutamente la sospirata grazia…
La voglio.
Perdonami se approfitto della tua bontà.
Oh me, la povera afflitta! Se sola sola, ad esempio, unica al mondo non riceverò la
grazia sospirata! O Mamma Santa, tutta piena di grazie, io ho tutta la speranza che
Tu mi farai la grazia. Da te l’ aspetto, che sei la Mamma di tutte le grazie. Sono
sicura che tu me la fai. E come farò se tu non me la fai?
No! Non permettere che esca la voce che tu abbandoni e non aiuti più i tuoi figli.
Pure io sono una figlia! Né che si dica che una indegna tua figlia, avendoti pregata
con lacrime di afflizione, dall’ afflittissimo suo cuore, non l’ hai voluta mai sentita e
liberare, mentre tanti, senza numero, sono ricorsi e ricorrono ogni giorno al tuo
Cuore Immacolato e sperimentano la potenza del tuo amore e senza ritardo ne
ottengono le sospirate grazie. Ed io sola devo piangere in questa grande
tribolazione?
Ah! No. Non te lo permetto! O mi neghi qui ai tuoi piedi che sei la Mamma di
misericordia e la dispensatrice di tutte le grazie, o mi concedi senza altro la
sospirata grazia. E se tu non mi ascolterai, senti che farò, o Mamma di grazie.
Inginocchiata dinanzi a te, stringendo la tua Corona, Ti strapperò il manto, Ti
stringerò le mani, Ti bacerò i piedi, Te li bagnerò di lacrime e tanto starò e tanto
piangerò gridando, fino a quando Tu intenerita e commossa mi dirai: “ Alzati, che la
grazia,Gesù, te l’ ha fatta ”. e me lo devi dire.
E ora che hai sentito quello che ti farò, che mi dici, o Mamma mia, che mi rispondi?
Mi devi aiutare, me la devi fare questa grazia, pure che sono peccatrice. Se non vuoi
farmela, perché peccatrice, dimmi almeno da chi devo andare per essere consolata
in questo mio grande dolore.
Se non fosti abbastanza potente mi rassegnerei dicendo: “Tu sei la Mamma mia, mi
ami, ma non puoi aiutarmi e salvarmi”.
Se non fosti la Mamma mia, con ragione direi: “Tu non sei la Mamma mia, non sono
tua figlia, quindi non hai il dovere di aiutarmi!”.
Ma tu sei la Mamma mia e di tutto il mondo! Se vuoi mi puoi aiutare. Me la devi fare
questa grazia. Me la devi fare a forza.
Sono certa che me la farai, perché Tu sei buona e non me la puoi negare.
L’ aspetto questa grazia, l’ attendo da quella tua bocca che solamente si apre
quando ha da pronunziare una grazia.
La desidero da quella fronte, da quel seno, da quei piedi, da quel tuo benedetto e
materno Cuore, tutto ripieno di grazie, rifugio di tutte le anime.
Grazie ti cerco, o Mamma mia. Fammi la grazia che ti cerco. Te la chiedo con tutto il
cuore, te la chiedo con la voce di tutti i bambini del mondo che sono anime
innocenti, di tutti gli innamorati, di tutti i figli tuoi devoti. Da te dunque l’ aspetto e
tu me l’ hai da fare a forza.
E ti prometto, o Mamma dal Cuore tenerissimo, che fino a quando la mia mente
avrà pensieri, la mia lingua mi accenta, il mio cuore mi palpita, sempre, sempre
griderò a Te, e nelle ore del giorno e in quelle della notte ti sentirai chiamare
piangendo: Mamma!
Quel grido, o Mamma, sarà il mio sospiro.
Restiamo così, o Mamma Santa?
Si, restiamo così! Affinché dopo tante lacrime e sospiri versati ai tuoi piedi potrò
venire a ringraziarti per la grazia speciale da te fatta. Amen.
Natuzza Evolo, all’età di 9 anni