La Terra Santa sotto attacco. Raid su Gaza, ma sirene anche a Tel Aviv. Gerusalemme trema…

Pesantissimo il bilancio umanitario di due giorni:  64 morti e 450 feriti. Raid compiuti in rappresaglia ai continui lanci di missili palestinesi sul territorio israeliano  – 234 in due giorni, 61 dei quali intercettati dal sistema difensivo – alcuni sono caduti presso la centrale nucleare di Dimona, altri a lunga gittata (gli M 302 di fabbricazione iraniana) il mare antistante Haifa. Intanto il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato tre ordigni

Allarme razzi a Tel Aviv, dove sono risuonate le sirene. Si sono udite tre esplosioni. Il sistema di difesa antimissili Iron-Dome ha, infatti, intercettato diversi razzi sulla città e sulla sua area metropolitana. Intanto almeno tre persone sono rimaste uccise e altre quattro ferite in un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza in cui è stato centrato in pieno un veicolo.

Per il segretario Onu la situazione è “sul filo del rasoio”. Razzi palestinesi hanno tentato di colpire gli impianti nucleari israeliani di Dimona. Finora l’aviazione d’Israele ha colpito circa 750 “obbiettivi” facendo almeno 64 morti: la metà sono civili, compresi donne e bambini.

Sette palestinesi sono stati uccisi questa notte nella Striscia di Gaza, in una serie di raid dell’aviazione israeliana per far cessare la pioggia di missili che dalla Striscia colpisce diverse città d’Israele. Secondo calcoli delle autorità ospedaliere palestinesi, nei tre giorni di raid gli uccisi sono almeno 64, la metà sono dei civili, compresi donne e bambini.

Peter Lerner, portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che la notte scorsa l’aviazione “ha colpito 322 obbiettivi… portando a 750 il numero totale di obbiettivi di Hamas” colpiti in questi tre giorni. Fra questi vi sono siti per il lancio di razzi, tunnel, posti di comando di Hamas. Intanto Hamas non ha fermato il lancio di missili che hanno raggiunto Gerusalemme, Tel Aviv e Dimona, dove Israele possiede – senza averli mai dichiarati -impianti nucleari per produrre armi atomiche. I razzi hanno fatto diversi danni e provocato paura fra gli abitanti, ma finora non si registrano né feriti, né vittime.

La situazione è “sul filo del rasoio”, ha dichiarato il segretario Onu Ban Ki-moon. Egli ha chiesto a palestinesi e israeliani di fermare le ostilità perché la regione “non può affrontare lo scoppio di un’altra guerra”. Ban Ki-moon esige che i militanti di Hamas fermino il lancio di missili e il governo israeliano freni la sua risposta, rispettando gli obblighi internazionali per la protezione dei civili.

Un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, richiesto da alcuni Paesi arabi, è previsto nel pomeriggio di oggi. Ban Ki-moon riferirà sulla situazione e poi ci sarà una discussione a porte chiuse. di Francesco Rossi

AGGIORNAMENTO ORE 11.35

Il sistema di difesa antimissili Iron Dome ha intercettato un razzo da Gaza sopra Bat Yam. Lo riferisce la Radio Militare. Bat Yam è a qualche chilometro da Tel Aviv, dove prima sono risuonate le sirene di allarme per la seconda volta questa mattina.

AGGIORNAMENTO ORE 14.00

“Faccio un appello a tutti, ovunque, affinché si fermino le armi” in Medio Oriente. “Da troppo tempo è una regione esplosiva e una minaccia per tutto il mondo. Bisogna agire insieme”. Sono queste le parole del Premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus, intervenuto a margine della sua lectio magistralis alla Camera.

Secondo l’emittente israeliana Canale 10 e Haaret, a Gaza è stato ucciso uno dei responsabili militari di Hamas, Ayman Siam, in un attacco mirato di Tel Aviv. L’uomo era ricercato da tempo ed era il coordinatore dei lanci di razzi su Israele. Da Gaza è però arrivata la smentita: Hamas ha fatto sapere che quella notizia è “infondata”.

“Una tregua con Hamas non è in agenda”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu parlando ai membri della commissione affari esteri del Parlamento, liquidando l’ipotesi di un cessate il fuoco in questa fase.

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