Ottavio, l’uomo aiutato da Gesù e San Francesco
Una bella testimonianza e sono certo che ci aiuterà a riflettere…
IL RACCONTO – Scrivo a voi tutti per raccontare la mia esperienza, il mio incidente. Ma consapevole che non basta il racconto delle sequenze di ciò che è accaduto per spiegare e comprendere il Miracolo di cui sono stato testimone e protagonista cercherò di condividere con voi molto altro le sensazioni, l’emozioni , le paure e i pensieri.
Il 4 ottobre 2011, giorno in cui si festeggia San Francesco d’Assisi, erano circa le 18.30 e percorrevo con la mia auto la strada nei pressi della cappella della Madonna Incaldana a Mondragone, quando improvvisamente un tir mi taglia la strada costringendomi, per scansarlo, a girare e urtare contro un muretto cadendo in un dirupo.
Mi ritrovo sul tetto di una casa sottostante disabitata e l’urto provoca il mio volo fuori dall’auto. Ma posso dire con tanta serenità che nonostante l’urto molto forte e il volo dall’auto molto alto, mi sono sentito come preso e adagiato per terra dalle mani di nostro Signore.
Ero da solo in una campagna, nel retro di una casa disabitata ma non mi sentivo solo, alcuni possono pensare che era la perdita di conoscenza a farmi sentire strano, ma io mi sentivo semplicemente e stranamente protetto e custodito!
Dopo ore, per fortuna e misericordia un passante si ferma perchè incuriosito del terriccio presente sulla strada principale, e si preoccupata di controllare se qualcosa fosse successo.
Caso strano (se di caso si vuole parlare) il nome di questa persona è Francesco L. di Mondragone, il quale accortosi dell’accaduto si reca giù nei pressi dell’abitazione disabitata e si accorge del dramma. Chiama i soccorsi e vengo trasportato d’urgenza nell’ospedale di pineta grande in fin di vita.
Mi accorgo della reale gravità del dramma accadutomi solo dopo qualche giorno, riportando gravi fratture per tutto il corpo. Non nego che per un attimo mi sono sentito soprafatto dall’avvenimento, impotente di fronte alla morte, al pericolo, al dolore. Ma poi ho iniziato davvero a ricordare ciò che avevo vissuto, lo stupore e la commozione nel non sentirmi solo, la protezione di San Francesco e, non mi vergogno a dire la reale compagnia di nostro Signore; è evidente che se nonostante tutto sono ancora vivo c’è una ragione.
Nella vita pensiamo di sapere tutto, che tutto è spiegabile e conoscibile, ma poi quando ti trovi a vivere un’esperienza come la mia, al limite tra la vita e la morte ti rendi conto che la vita la morte sono in noi ma sono altro da noi, e per fortuna noi non siamo la somma dei nostri fallimenti o vittorie, ma siamo molto di più, verremo premiati e giudicati da quello che siamo dentro, nel profondo del nostro essere e per questo dobbiamo dare dignità e valore a noi stessi e alla nostra vita ogni giorno.
Ancora oggi non posso muovermi con facilità, vi scrivo questa lettere da un letto, ma consapevole che nella vita non bisogna mai dare niente per scontato affinché niente vada perso, ci tengo a ringraziare le tante persone che mi sono state vicine anche solo con un semplice messaggio o telefonata, perché tutto l’affetto che ho ricevuto non è stato scontato e banale per me. Grazie!!!!!
Come dice San Francesco: “cominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.”
Grazie a San Francesco ed a nostro Signore e che la vita fiorisca!
Ottavio da Caserta
(Da sanfrancescopatronoditalia.it – Padre Enzo Fortunato)