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La Via Crucis a Kiev dell’inviato del Papa: ”Non ci sono parole per il dolore, solo la fede può salvarci”

Non ci sono lacrime per esprimere il dolore della vista di tanti morti e tanta distruzione: lo afferma l’Elemosiniere del Papa che ha celebrato il rito del Venerdì Santo tra le macerie e i corpi delle vittime sepolti nelle fosse comuni: l’amore di Gesù Risorto cambierà l’amarezza di questo tempo.

Lo scrive Vaticannews raccontando l’esperienza del Cardinale Krajewski

Dopo aver celebrato, ieri, la Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi, oggi Krajewski ha vissuto, insieme al nunzio apostolico a Kiev, monsignor Visvaldas Kulbokas, una toccante Via Crucis a Borodjanka, una delle zone più devastate dal conflitto.

Leopoli, Il cardinale Krajewski
Leopoli, Il cardinale Krajewski

Un momento di forte dolore e di commozione, illuminato solo dalla certezza della Resurrezione di Cristo, racconta ai media vaticani il porporato di ritorno nella capitale

Puoi ascoltare l’intervista audio al Cardinale qui

“Ecco, con il nunzio stiamo tornando adesso a Kiev, da questi posti difficili per ogni persona del mondo, dove abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome.

E mancano le lacrime, mancano le parole.

Meno male che c’è la fede, e che siamo nella Settimana Santa, Venerdì Santo, quando ci possiamo unire con la persona di Gesù e salire con Lui sulla Croce, perché dopo Venerdì Santo … lo so, lo so: ci sarà la Domenica di Resurrezione.

E forse Lui ci spiegherà tutto con il suo amore e cambierà tutto anche dentro di noi, questa amarezza e questa sofferenza che portiamo da alcuni giorni, ma particolarmente dalla giornata di oggi”.

 

 

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