Gesù si fa servo dei peccatori, si abbassa su di noi e lo Spirito scende su di Lui, l’Amore chiama l’Amore. Sono le parole che ha ricordato Papa Francesco questa domenica, festa del Battesimo del Signore.
Dio si manifesta quando appare la misericordia, ha inoltre sottolineato il Pontefice.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi festeggiamo il Battesimo del Signore. Abbiamo lasciato, pochi giorni fa, Gesù bambino visitato dai Magi; ora lo ritroviamo adulto sulle rive del Giordano. La Liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia, obbedendo ai genitori, studiando e lavorando. Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato così, vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire.
È un bel messaggio per noi: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice e nascosto. Dopo questi trent’anni di vita nascosta inizia la vita pubblica di Gesù. E comincia proprio con il battesimo al fiume Giordano. Ma perché Gesù si fa battezzare? Il battesimo di Giovanni consisteva in un rito penitenziale, era un segno della volontà di convertirsi, chiedendo perdono dei propri peccati. Gesù non ne aveva certo bisogno. Infatti Giovanni Battista cerca di opporsi, ma Gesù insiste. Perché?
Perché vuole stare con i peccatori: per questo si mette in coda con loro e compie il loro stesso gesto. Scende nel fiume per immergersi nella nostra stessa condizione. Battesimo, infatti, significa proprio “immersione”. Nel primo giorno del suo ministero, Gesù ci offre così il suo “manifesto programmatico”. Ci dice che non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, ma venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati. Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi e facendosene carico. È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio.
Dopo questo gesto di compassione di Gesù, accade una cosa straordinaria: i cieli si aprono e si svela finalmente la Trinità. Lo Spirito Santo scende in forma di colomba (cfr Mc 1,10) e il Padre dice a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato» (v. 11). Dio si manifesta quando appare la misericordia, perché quello è il suo volto.
Gesù si fa servo dei peccatori e viene proclamato Figlio; si abbassa su di noi e lo Spirito scende su di Lui. Amore chiama amore.
Vale anche per noi: in ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo Dio si manifesta e posa il suo sguardo sul mondo. Ma, ancora prima che facciamo qualsiasi cosa, la nostra vita è segnata della misericordia che si è posata su di noi.
Quando è successo? Proprio il giorno del nostro Battesimo. Lì siamo stati immersi nell’amore di Cristo morto e risorto per noi. Lì abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo. Lì il Padre ha detto a ciascuno di noi, come a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato».
La Madonna, che ora preghiamo, ci aiuti a custodire la nostra identità battesimale, che sta alla base della fede e della vita.
Dopo la preghiera mariana, appello per la pace negli Stati Uniti e cordoglio per le vittime dei recenti accadimenti.
Al termine della recita dell’Angelus il pensiero del Papa va al popolo degli Stati Uniti, scosso dall’assalto al Congresso di Washington costato la vita a cinque persone. Per queste vittime il Francesco ha assicurato la sua preghiera:
Rivolgo un saluto affettuoso al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita: cinque. L’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde.
Il Pontefice si è quindi rivolto direttamente ai vertici statunitensi richiamandoli alle loro responsabilità e all’impegno per la riconciliazione della società americana:
Esorto le autorità dello Stato e l’intera popolazione a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana.
Prima di congedarsi, il Papa ha quindi invocato l’aiuto della Vergine Immacolata per compiere un processo di pacificazione mirato al bene comune:
La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune e lo faccia con tutti, con tutti coloro che abitano in quella terra.
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