CALABRIA – REGGIO CALABRIA – “Mi hanno fatto catechesi, le famiglie della foresta. Io ero l’alunno e loro gli insegnanti che mi guidavano nel piantare, nel seminare”. Con questo flash monsignor Gaetano Di Pierro, padre dehoniano e vescovo di Moramanga in Madagascar, rientrato in Italia per qualche giorno, ha rievocato in un incontro con l’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, e i direttori dell’Ufficio missionario e della Caritas diocesani, alcuni aspetti della sua missione. Da 39 anni in Madagascar, mons. Di Pierro ha vissuto 26 anni in una foresta malgascia, ed ha curato le traduzioni in lingua malgascia dei Catechismi, dei Breviari, mentre sono in fase di traduzione la Bibbia di Gerusalemme e l’Evangeliario. Gli abitanti di Moramanga (75mila, il 50% cattolici) sono vittime delle espropriazioni di terreni da parte delle multinazionali. La diocesi di Reggio Calabria – Bova, attraverso l’azione sinergica di Ufficio missionario, Caritas e Migrantes, ha attivato l’anno scorso una collaborazione con la diocesi malgascia attraverso il progetto “Taratra” (trasparenza) per sostenerla, si legge in una nota, “nella realizzazione di un movimento culturale di azione civica e legale in un processo di partecipazione e cittadinanza attiva di fronte al dramma delle speculazioni, e aiutare le famiglie nella difesa dei loro diritti a tutti i livelli”. Coinvolte le scuole.