La visita di Francesco è breve ma intensa: l’arrivo in elicottero al parco Virgiliano alle 09.00 circa, poi il trasferimento in auto a Posillipo alla sede della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale per l’inizio del Convegno.
L’intervento del Papa è previsto per le ore 12. Al termine, dopo un saluto in privato ad una rappresentanza di docenti e studenti, il pranzo e, intorno alle 15, il rientro in Vaticano
” Bentornato Francesco” :così oggi sui giornali della cronaca di Napoli nel giorno del Papa in città e in tanti è espresso anche l’auspicio che possa fermarsi tra la gente per un saluto che per ora il programma di una visita di sei ore circa, non prevede. Poco tempo ma tanto affetto, aveva sintetizzato nei giorni scorsi l’arcivescovo Crescenzio Sepe.
Francesco arriva a Napoli per la seconda volta dopo quattro anni e lo fa nel giorno della memoria liturgica di san Luigi Gonzaga, il giovane gesuita che ardeva di amore per gli ultimi. Ha scelto ancora una volta una piccola e periferica realtà, quella della Pontificia Facoltà Teologica del Mediterraneo con i suoi 400 studenti e 80 docenti, che ha però tutte la potenzialità per diventare un simbolo di quanto il Pontefice stesso ha chiesto nel Proemio della Costituzione apostolica Veritatis gaudium, cioè un rilancio degli studi ecclesiastici nel contesto “della nuova tappa della missione della Chiesa, marcata dalla testimonianza della gioia che scaturisce dall’incontro con Gesù e dall’annuncio del suo Vangelo”.
Teologia e pastorale dunque sempre più insieme e ancora di più se il contesto di riferimento è quello del Mediterraneo, con le sue molteplici sfide che interrogano i cristiani e li invitano ad una riflessione sui valori della pace, del dialogo e sulla necessità di trovare alternative a muri, respingimenti e guerre.
Oltre un migliaio le persone previste, i primi arrivi molto presto, questa mattina, sul piazzale esterno della Facoltà a picco sul golfo di Napoli, dove il sole anche oggi la fa da padrone. Ad attendere il Papa che siederà tra i convegnisti fino alle 12.00 circa, orario previsto per il suo intervento, c’è la famiglia dei Gesuiti cui la Facoltà, nella sezione san Luigi è affidata; le cariche più alte dell’ateneo tra cui il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e Gran Cancelliere e il Decano padre Pino Di Luccio insieme al vescovo di Nola, mons. Francesco Marino in rappresentanza dei presuli della Campania, e il gesuita padre Joaquin Barrero Diaz, responsabile della provincia spagnola e assistente regionale per l’Europa del sud. A questi si aggiungono docenti venuti da diversi Paesi del Mediterraneo e dall’Italia, insieme a tanti studenti laici e donne, seminaristi e religiosi che ben rappresentano il variegato mondo degli studi teologici di oggi.
Un grande palco bianco di circa 30 metri domina il piazzale dell’ateneo.Pensato come una “scatola senza fondo” in modo da incorniciare in lontananza il Mare, rende bene l’idea di una porta spalancata sul Mediterraneo che oggi ha un ospite illustre dal quale tutti sono certi verranno nuove prospettive in un cammino di fratellanza tra culture e religioni, orizzonti di rinnovamento per gli studi ecclesiastici e un incoraggiamento.
E l’impegno nel cammino di Fratellanza è rappresentato dal logo che campeggia ovunque nel piazzale a fianco del volto sorridente del Pontefice: una striscia di mare azzuro tra sponde di diversi colori con due uomini dalle braccia intrecciate che avanzano insieme. Ecco i due temi di fondo : fratellanza con chiaro riferimento al Documento firmato ad Abu Dhabi dal Papa e dal Grande imam di al – Azhar e la Costituzione apostolica Veritatis gaudium.
Nel piazzale 650 posti a sedere, ma circa 500 saranno i partecipanti che seguiranno i lavori del Convegno dalle aule interne attraverso monitor e 200 i giornalisti accreditati, per questo evento che già in molti definiscono “un nuovo inizio”.
di Gabriela Ceraso da Napoli per Vaticannews.va
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