“La pace in Siria è possibile”. E’ quanto afferma con forza Papa Francesco in un videomessaggio di sostegno alla Campagna di Caritas Internationalis per la pace nel Paese. Il Pontefice critica severamente quei Paesi che, da una parte, parlano di pace e, dall’altra, forniscono armi a chi combatte. Dal Papa dunque l’invito a sostenere i colloqui di pace per una soluzione politica che metta fine al conflitto che dura ormai da 5 anni.
La guerra in Siria “rattrista molto il mio cuore”. Esordisce così Francesco nel suo videomessaggio alla Caritas Internationalis
. Il Papa parla delle indicibili sofferenze del popolo siriano, rivolge il pensiero alle comunità cristiane che sopportano ogni tipo di discriminazione.L’ipocrisia di chi parla di pace e alimenta la guerra
Francesco chiede di essere al fianco della Caritas, impegnandosi per la costruzione di una società più giusta e mette in guardia dall’ipocrisia di chi parla di pace e alimenta la guerra:
“Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?”.
Riconoscere che non c’è soluzione militare per la Siria, ma solo politica
Il Papa incoraggia tutti “a vivere con entusiasmo quest’Anno della Misericordia per vincere l’indifferenza e proclamare con forza che la pace in Siria è possibile!”. L’invito è, dunque, di “pregare per la pace in Siria” con iniziative di sensibilizzazione in ogni ambito ecclesiale:
“Alla preghiera, poi, seguano le opere di pace. Vi invito a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari. Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica”.
La pace in Siria è possibile, unire le forze a tutti i livelli
“La comunità internazionale – ribadisce – deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione dì un governo di unità nazionale”:
“Uniamo le forze, a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile. Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale!”.
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