“La fede mia e di mio marito è cambiata radicalmente. È avvenuto un miracolo nel miracolo, sapendo che il primo miracolo è la conversione”.
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LA STORIA – Vanna, di professione infermiera nell’ospedale di Legnago (VR), durante la gravidanza aveva deciso di verificare lo stato di salute del feto effettuando un’indagine prenatale invasiva, la villocentesi. Ma l’esame andò male: durante l’intervento si ruppero le membrane causando la perdita totale del liquido amniotico alla tredicesima settimana .
I medici prospettarono, allora, ai genitori di Amanda un aborto spontaneo, poiché è ciò che di solito avviene in questi casi. E se il feto, contro ogni statistica, avesse resistito, Vanna avrebbe fatto bene, sempre secondo la moderna scienza medica, a procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza, visto che la piccola avrebbe, con tutta probabilità, presentato alla nascita gravissime disabilità per il mancato sviluppo dei polmoni da cui dipende la salute degli altri organi vitali.
Il dottor Paolo Martinelli, un medico, collega di Vanna, che l’aveva visitata ed era a conoscenza della sua drammatica situazione, si fece avanti e consigliò caldamente ai coniugi Tagliaferro, i quali, come si è soliti dire, a quel tempo vivevano la fede con tiepidezza, una visita al Santuario delle Grazie di Brescia “perché la vita non è solo statistiche, e l’autore della vita è un Altro”. E fu così che Vanna e Alberto da Villa Bartolomea, sempre in provincia di Verona, si trovarono davanti alla statua dedicata a Montini conservata alle Grazie , per chiedere il miracolo per la loro Amanda che, agli occhi del mondo, non aveva più alcuna speranza di vita. Pregarono insieme dopo tanto tempo e con grande fervore. E tornarono a casa decisi di proseguire quella gravidanza che sembrava “inutile”.
In seguito, soffrendo e pregando, si arrivò fino al traguardo della 23ma settimana, quando in Italia la Legge non consente più di procedere all’aborto. In quel momento Vanna si sentì totalmente sollevata del suo fardello, potendo ora mettere la vita della sua bambina unicamente nelle mani di Dio, sempre per il tramite dell’intercessione del beato Paolo VI. E la Notte di Natale del 2014 – se è un caso o un segno lo decida il lettore –, la giovane mamma, con tre mesi di anticipo sui tempi naturali della gestazione, dovette correre in ospedale in preda alle doglie del parto.
I medici che l’accolsero si aspettavano che la bambina nascesse morta, anche a seguito delle sofferenze provocate dal travaglio. Ma Amanda venne alla luce perfettamente sana, senza nessun problema serio, offrendo alla medicina un enigma incomprensibile da sciogliere.
Tre anni più tardi, martedì 6 febbraio 2018 la Congregazione per le Cause dei Santi ha dato all’unanimità giudizio positivo sulla guarigione di Amanda Tagliaferro, attribuita all’intercessione del beato Papa Montini e scientificamente non spiegabile. Il successivo 19 maggio, nel corso del Concistoro, Francesco ha annunciato al mondo intero che Paolo VI sarebbe stato canonizzato il 14 ottobre 2018, con una solenne cerimonia in San Pietro. (Fonte agensir.it)
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