Categorie: Pax et Justitia

L’allarme dell’Onu: ‘Se la città cade sarà un massacro’

L’ASSEDIO DI KOBANE – I peshmerga, i combattenti curdi asserragliati nella città curdo-siriana al confine con la Turchia da tre settimane sotto assedio dei jihadisti guidati dal califfo al-Baghdadi, combattono casa per casa. Anche donne e bambini hanno preso le armi. La Turchia resta ancora alla finestra. E intanto arriva la notizia della liberazione di fra Hanna Jallouf.

Ci sono rimasti solo loro a provare ad arrestare l’avanzata delle bandiere nere dell’Is, lo Stato islamico, che ha messo in campo per questa battaglia i suoi uomini migliori, vale a dire le milizie cecene. I peshmerga, i combattenti curdi asserragliati a Kobane, la città curdo-siriana al confine con la Turchia da tre settimane sotto assedio dei jihadisti guidati dal califfo al-Baghdadi, combattono casa per casa, metro per metro. Secondo fonti dell’esercito americano, le milizie curde continuano a controllare gran parte della città anche se oggi l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha affermato che lo Stato Islamico ha in mano oltre un terzo di Kobane.
Raid inutili. Sembrano contare poco i raid aerei della Coalizione messa su dagli Usa per colpire le postazioni dell’Is. La bandiera nera ormai sventola anche sulle colline che circondano la città. Ad imbracciare le armi contro l’invasore sono adesso anche le donne, e non è una novità nella tradizione militare curda, insieme ai bambini, secondo quanto riportano fonti locali attraverso social network come Twitter. Tutto questo mentre si fa sempre più strada, nel fronte anti-Is, la convinzione che per ottenere risultati vincenti sul campo occorrono truppe di terra. A sostenere i curdi nella loro battaglia per la libertà sono – almeno per ora – i conterranei che vivono in diaspora, in Turchia, dove in seguito a forti proteste in piazza sono stati dispersi dalla polizia ad Ankara, Diyarbakir e nelle province del sudest. Finora sono almeno 21 le vittime provocate dagli scontri e decine i feriti. Manifestazioni di curdi si sono registrate anche a Berlino, Parigi, Marsiglia, Nicosia e nello scalo romano di Fiumicino. Occupato anche l’Europarlamento. Scontri tra curdi e musulmani radicali sono avvenuti ad Amburgo.
La Turchia resta a guardare. Se la città dovesse cadere nelle mani dell’Is, sono parole dell’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, “sarà un massacro e una tragedia umanitaria”. L’inviato rivolge un appello alla comunità internazionale affinché intervenga subito. E di motivi per intervenire ce ne sono molti oltre a quelli umanitari. Innanzitutto geostrategici. Kobane è strategica perché assicura il controllo su buona parte del confine turco-siriano: una volta in mano ai jihadisti, consentirebbe loro di consolidare la presa su un territorio enorme che da Aleppo arriva alla roccaforte islamista Raqqa fino alla frontiera irachena. Ma questo rischio pare non smuovere la Turchia che dopo il voto del Parlamento della scorsa settimana ha deciso il dispiegamento di una trentina di carri armati su una collina a meno di due chilometri dall’enclave curda in territorio siriano. L’ordine di attacco, però, non arriva. Intanto alla frontiera turca sono ammassati decine di migliaia di curdi destinati a diventare carne da macello se l’Is avrà partita vinta. I motivi di questa posizione attendista vanno ricercati nel timore turco di favorire la causa curda. A Kobane, infatti, a fianco dei curdi siriani combattono i miliziani del Pkk, il partito curdo di Turchia il cui leader Ocalan pochi giorni fa aveva avvertito Ankara: “Se Kobane cade, non solo finirà il processo di pace (tra Turchia e Kurdistan, ndr), ma si aprirà la strada verso un lungo e duraturo colpo di Stato”. Il rischio, infatti, è di far ripiombare il Paese in una spirale di violenza e di attacchi terroristici. A smuovere il Paese della Mezzaluna, a questo punto potrebbe essere un altro obiettivo: la caduta del presidente siriano Assad. Vanno lette in questa direzione le dichiarazioni del presidente Erdogan che ha chiesto l’istituzione di una “no-fly zone” sul cielo siriano che impedisca all’aviazione di Damasco di alzarsi in volo, e di una zona cuscinetto dove addestrare le opposizioni ad Assad. Ancora più chiaro il premier turco, Ahmet Davatoglu che alla Cnn ha ribadito che la Turchia interverrà “solo se la strategia degli Stati Uniti includerà un piano per il dopo Assad”.
Padre Jallouf liberato. E mentre a Kobane si combatte, dalla Custodia di Terra Santa arriva oggi la notizia della liberazione di fra Hanna Jallouf, il parroco di Knayeh (villaggio cristiano nella Valle dell’Oronte), che era stato prelevato da miliziani jihadisti vicini al movimento Al Nusra nella notte tra il 5 e 6 ottobre. Poco prima erano state liberate anche alcune donne che facevano parte del gruppo di parrocchiani rapiti. Al telefono il frate minore ha confermato di essere rientrato al convento di San Giuseppe dove è stato posto, per così dire, “agli arresti domiciliari”. Il frate può muoversi liberamente nel villaggio, ma non allontanarsi da Knayeh. di Daniele Rocchi per Agensir

Ultimi articoli

Carlo Acutis e Frassati santi nel Giubileo, lo ha deciso Papa Francesco. Ecco le date

Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…

20 Novembre 2024

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 20 novembre 2024. Maria, Avvocata nostra, prega per noi!

Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…

20 Novembre 2024

Oggi, 20 novembre, festa di Sant’Edmondo: il patrono dei regali. Chiedigli una grazia che hai particolarmente a cuore

Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…

20 Novembre 2024

Inizia oggi, lunedì 18 novembre 2024, la potente novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…

18 Novembre 2024

Festa di oggi, 18 Novembre: è la Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo (Preghiera)

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…

18 Novembre 2024

Triduo. Prega la Madonna della Salute (per i prossimi 3 giorni). Affidiamoci a lei da oggi, 18 novembre 2024

Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…

18 Novembre 2024