Dopo la pausa della Nazionale torna il campionato di calcio; alle ore 18 si riparte con Juventus – Sassuolo. Ma vogliamo parlarvi di un’altra cosa, molto interessante, realizzata dall’agenzia Redattore Sociale: una inchiesta sulle attività sociali delle massime espressioni calcistiche italiane. Il racconto delle scelte solidali delle realtà professionistiche della massima serie, che rivela un bello spaccato di sensibilità e solidarietà. E’ “l’altro scudetto”, che non sopporta classifiche, che non regala piazzamenti, ma rivela il volto umano dello sport di alto livello.
Dai bambini disabili ai rifugiati: l’anima sociale della Roma
Tanti i progetti a vocazione sociale della squadra capitolina, che vengono portati avanti grazie a “Roma Cares”. La fondazione ha un giro d’affari intorno al milione di euro: risorse spese con l’obiettivo di promuovere valori educativi e positivi nello sport, nell’assistenza sociale, nell’istruzione.
Dalla scuola di tifo che spiega ai bambini la tolleranza e il fair play al calcio integrato per ragazzi con o senza disabilità, fino all’impegno per il sostegno dei rifugiati. L’impegno dell’A.S. Roma fuori dal campo di calcio ha una vocazione tutta sociale, che si dispiega con i tanti progetti portati avanti attraverso Roma Cares. La fondazione ha un giro d’affari che nella stagione 2015/2016 è stato intorno al milione di euro. Risorse spese con l’obiettivo di promuovere valori educativi e positivi nello sport, nell’assistenza sociale, nell’istruzione e nella promozione della cultura e dell’arte. In particolare, attraverso percorsi sportivi rivolti ai minori svantaggiati: ragazzi con disagio psichico o fisico, ma anche economico e sociale.
Juve al top per solidarietà: bambini soldato e lotta al razzismo
Bambini soldato in Mali e Repubblica Centroafricana, ragazzi svantaggiati delle periferie torinesi, vittime di razzismo e discriminazione: sono alcuni destinatari delle innumerevoli iniziative messe in piedi dalla “vecchia signora”, che da almeno 20 anni si occupa anche di promuovere salute e ricerca.
Il campionato italiano, a partire dal 2011, lo hanno vinto per 5 stagioni consecutive; e se mai ce ne fosse uno della solidarietà, la Juventus Fc potrebbe forse portarsi a casa anche quello. Si fa quasi fatica a contarle le iniziative che il club calcistico sabaudo ha messo in piedi: soltanto negli ultimi 18 mesi, i responsabili dellecharities che fanno capo alla “vecchia signora” si sono occupati – giusto a titolo d’esempio – di razzismo, bambini soldato, integrazione e pari opportunità per i ragazzi delle periferie. Il più imponente tra questi progetti è stato avviato due anni fa in collaborazione con l’Organizzazione Onu per la scienza e la cultura (Unesco): il 2 giugno del 2014, la “Unesco cup” ha visto le Juventus legends – una selezione dei calciatori più amati nella storia del club (tra i quali Amoruso, Tacconi, Ferrara e Ravanelli) – sfidarsi a Torino con gli omologhi spagnoli del Real Madrid leyendas, in un amichevole di beneficenza il cui ricavato è andato a finanziare due programmi di recupero per i bambini soldato in Mali e in Repubblica Centrafricana; a visitare i due paesi per monitorare l’andamento dei progetti, nel giugno scorso, è stato lo stesso presidente delle Juventus Legends, l’indimenticato David Trezeguet. “In sostanza – spiegano dalla dirigenza del club – l’obiettivo era fornire ai bambini una formazione tecnica e professionale, grazie alla quale potessero imparare un mestiere e conquistarsi un’autonomia economica. Parallelamente hanno potuto frequentare corsi di alfabetizzazione, oltre a svolgere attività culturali, sportive e artistiche”.
Lo sport può far tornare a scuola un ragazzo? Il Milan ci prova
Da alcuni anni la società rossonera promuove in diverse parti d’Italia il progetto “Sport for change”. Altri 2 progetti sono dedicati ai minori disabili, in collaborazione con Fondazione Don Gnocchi e Special Olympics Italia. E con “Sport for Peace” spazio alla ristrutturazione di campi in Libano.
Lo sport può far tornare a scuola un adolescente? È una delle sfide dellaFondazione Milan, che da alcuni anni promuove in diverse parti d’Italia il progetto “Sport for change“. È rivolto principalmente ai ragazzi dagli 11 ai 15 anni che hanno abbandonato la scuola o che sono a rischio, ma si occupa anche di quelli più grandi (fino a 22 anni) che hanno avuto problemi con la legge. “Crediamo che i ragazzi abbiano bisogno di essere accompagnati e sostenuti nella realizzazione del proprio percorso di crescita -spiegano alla Fondazione-, e che lo sport possa rappresentare uno strumento di contatto e di riattivazione. Soprattutto per i ragazzi in difficoltà, questo costituisce un formidabile motore di cambiamento. Lo sport promuove un rapporto più costruttivo con gli adulti e con i propri coetanei, oltre a un miglior rapporto con i componenti del gruppo e la disponibilità al sacrificio per il raggiungimento di un obiettivo comune”. Fondazione Milan, però, non fa tutto da sola, ma promuove il progetto in collaborazione con squadre di calcio e istituzioni locali.
Il Chievo dona macchinari per il reparto di pediatria
Ogni anno “Cuore Chievo”, la onlus presieduta da Alessandro Cardi partner ufficiale per tutte le attività sociali intraprese e promosse dall’A.C. ChievoVerona, si lega a un progetto di solidarietà da portare a termine.
Il Napoli a Scampia contro il disagio e la devianza giovanile
Sono diverse le iniziative sociali della Società Calcio Napoli e riguardano soprattutto i più giovani. È esteso agli oratori di 60 parrocchie cittadine e coinvolge circa 2 mila e 500 ragazzi il progetto dell’Arriap Football Team. Diverse anche le attività a favore dei giovani reclusi di Nisida
Minori, Zen e lotta al disagio, così il Palermo manda in gol la solidarietà
Per il secondo anno i rosanero solidali con Charity, il progetto Cares che coinvolge quattro onlus in tema di infanzia, disabilità, disagio sociale e accoglienza degli animali. “Vogliamo essere di esempio per l’intera collettività”
Accoglienza e ricerca, la solidarietà targata Bologna
Si parte con le iniziative dei rossoblù: un documentario sul giovane centrocampista ghanese Donsah, la partecipazione a Football Cares. E poi Telethon, Ageop, Beneficenza Di Vaio, un video in Lis e uno stadio family friendly
Fiorentina: Save the Children e grande impegno sociale
Tantissime le idee a valenza sociale della società calcistica dei Della Valle: progetti in Etiopia per 1 milione di mamme, 30 mila euro a Dynamo Camp, iniziative anti razzismo nelle scuole e raccolte fondi dentro lo stadio.
Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it)
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