Il cambio alle 2 della notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo. Giornate più lunghe, ma anche rischio di insonnia e disagi emotivi per 9 milioni di italiani
Tra sabato 28 e domenica 29 marzo, orologi e sveglie avanti di 60 minuti: torna l’ora legale. Il momento del passaggio è fissato alle 2 della notte, per ridurre al minimo i disati. Un’ora di sonno in meno per la prima notte del nuovo regime, che durerà 7 mesi, fino all’ultima domenica di ottobre, che regalerà però giornate più lunghe, anche se al prezzo di insonnia e qualche disturbo emotivo o psicofisico per circa 9 milioni di italiani, come stimato dagli esperti della Sapienza.
Affaticamento, irritabilità, emicrania e insonnia: questi i principali sintomi, che non risparmieranno neanche i bambini. Secondo Codacons uno su 2 accuserà disturbi del sonno a causa dell’ora legale. Il motivo dell’introduzione dell’ora legale: il risparmio di luce elettrica a favore di quella solare. Un risparmio quantificabile, nel nostro Paese, in 1 miliardo di Kilowatt/h in media all’anno, per un guadagno pari a quasi 900 milioni di euro negli ultimi sei anni.
La prima volta dell’ora legale fu nel 1916 con il cosiddetto British Summer Time. Dopo l’Inghilterra, l’ora legale fu adottata anche da altri Paesi, per essere sospesa nel 1920, ripresa nel 1940 e nuovamente abolita nel 1948. Nel 1966 tuttavia si decise di adottarla definitivamente a causa della crisi energetica.
Fonte. RomaSette.it