L’autobus cade in un burrone: i pellegrini escono vivi e l’immagine della Madonna è intatta. Venti pellegrini hanno compiuto, sulla strada, un pellegrinaggio verso il Santuario Nazionale di Aparecida, hanno avuto un incidente gravissimo e si sono salvati.
Sabato scorso, 10 marzo uno scuolabus con 20 pellegrini di ritorno da Aparecida è caduta su una scogliera lungo la strada BR-459, tra il Delfim Moreira e Picket, al confine tra gli stati brasiliani di San Paolo e Minas Gerais.
Secondo il Dipartimento dei vigili del fuoco, il conducente dell’autobus ha dichiarato che il veicolo ha subito una scossa elettrica nel motore. Il veicolo è precipitato e la sua corsa si è fermata grazie agli alberi. Ciò che sarebbe potuto essere una tragedia, tuttavia, ha avuto come esito finale solo 3 persone leggermente ferite che sono state indirizzate all’ospedale di Delfim Moreira (MG).
Tutti i 20 pellegrini, che erano andati in pellegrinaggio al Santuario Nazionale di Aparecida, sono rimasti vivi – e con un’immagine intatta della Madonna Aparecida.
L’autobus proveniva dalla città mineraria di Carvalhópolis. José Antônio de Carvalho, sindaco della città, ha informato telefonicamente alla stazione EPTV Sul de Minas che una legge municipale autorizza l’uso di scuolabus per trasportare gruppi di pellegrini o altri gruppi che rappresentano la città e quindi il pellegrinaggio e l’autobus era in regola sotto ogni aspetto.
Possiamo parlare di un vero e proprio miracolo grande, la Vergine Maria ha salvato anche questa volta i suoi figli, ha steso il suo manto e ha protetto chi con tanta fede andava da Lei.
La Madonna di Aparecida è molto amata e venerata in tutta l’America Latina e i pellegrinaggi al suo santuario sono un fiume inarrestabile. La Basilica di Nostra Signora de Aparecida è il più grande santuario mariano del mondo: è in grado di contenere fino a 45.000 persone ed è anche il quarto santuario più visitato del mondo.
La storia della Madonna di Aparecida (la ”apparsa”, in portoghese) comincia nel 1717 quando tre pescatori – cosi’ si narra – pescando nel fiume Paraiba si trovarono nella rete il corpo di una statua, ma senza la testa. Gettarono ancora la rete, e pescarono una testa. Un senso di stupore colse i tre che rigettarono le reti. Lo stupore illuminò i loro volti quando a fatica tiravano le reti vedendo in esse pesce di ottima qualità. La pesca fu così abbondante che a stento la barca si manteneva in equilibrio sulle acque.
I pescatori, però, prima di andare al mercato, lasciarono la statua a Silvana, la moglie di João. Silvana ne incollò la testa al corpo e la tenne con sé per circa 10 anni. Tutti i giorni la famiglia, alla fine del lavoro, recitava il Rosario. Nel 1726 la statua fu affidata ai figli Atanasio e Pedroso che la deposero in una piccola nicchia di legno”. Difatti il Porto Iguaçu, nei pressi del fiume Paraiba, lo si considera il primo “trono” della Vergine Aparecida. Subito cominciarono i miracoli.
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