La creazione tutta, secondo la Bibbia (fonte primaria di conoscenza), ha avuto origine ” in principio” (Gn 1,1). Alcuni Padri pensano che gli Angeli furono creati il “primo giorno” (ib. 5), quando Dio creò ” il cielo” (ib. 1); altri il “quarto giorno” (ib.19) quando “Dio disse: Ci siano luci nel firmamento del cielo” (ib. 14).
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Certi autori hanno posto la creazione degli Angeli avanti, certi altri dopo quella del mondo materiale. L’ipotesi di S.Tommaso
– a nostro avviso la più probabile – parla di creazione simultanea. Nel meraviglioso piano divino dell’universo, tutte le creature sono in relazione tra di loro: gli Angeli, deputati da Dio al governo del cosmo, non avrebbero avuto modo di esplicare la loro attività, se questo fosse stato creato dopo; d’altra parte, se ad essi antecedente, sarebbe stato privo della loro sovrintedenza.Li ha creati per lo stesso motivo per cui ha dato origine ad ogni altra creatura: per rivelare la propria perfezione e per manifestare la sua bontà attraverso i beni loro elargiti. Li ha creati, non per aumentare la propria perfezione (che è assoluta), né la propria felicità (che è totale), ma perché gli Angeli fossero eternamente felici nell’adorazione di Lui Sommo Bene, e nella visione beatifica.
Possiamo aggiungere quanto scrive San Paolo nel suo grande inno cristologico: “… per mezzo di lui (il Cristo) sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili… per mezzo di lui e in vista di lu
i” (Col 1,15-16). Anche gli Angeli, dunque, come ogni altra creatura, sono ordinati al Cristo, loro fine, imitano le infinite perfezioni del Verbo di Dio e ne celebrano le lodi.La Bibbia, in vari passi dell’Antico e del Nuovo Testamento, accenna all’immensa moltitudine degli Angeli. A proposito della teofania, descritta dal profeta Daniele, si legge: “Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a Lui [Dio], mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano” (7,10). Nell’Apocalisse è scritto che il veggente di Patmos “durante la visione [intese] voci di molti Angeli intorno al trono [divino]… Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia” (5,11).
Nel Vangelo, Luca parla di “una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio” (2,13) alla nascita di Gesù, a Betlemme. Secondo S. Tommaso il numero degli Angeli supera grandemente quello di tutte le altre creature.
Dio, infatti, volendo immettere nella creazione, per quanto possibile, la propria perfezione divina, ha realizzato questo suo disegno: nelle creature materiale, estendendo immensamente la loro grandezza (ad es. gli astri del firmamento); in quelle incorporee (i puri spiriti) moltiplicandone il numero. Questa spiegazione del Dottore Angelico ci sembra soddisfacente. Possiamo, quindi, a buon ragione credere che il numero degli Angeli, pur essendo finito, limitato, come tutte le cose create, è umana-mente incalcolabile.
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