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Le beatitudini al centro delle prossime Giornate Mondiali della Gioventù: scelti i temi fino al 2016

image4.adapt.960.highCITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco ha stabilito i temi delle tre prossime edizioni della Giornata Mondiale della Gioventù, scandendo le tappe dell’itinerario di preparazione spirituale che nell’arco di tre anni condurrà alla celebrazione internazionale con il Papa prevista a Cracovia nel luglio 2016. Per la Gmg diocesana del 2014, il tema sarà “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3); per la Gmg del 2015: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Infine, per la Gmg di Cracovia del 2016: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7). I tre temi sono tratti dalle Beatitudini evangeliche. A Rio de Janeiro, Papa Francesco aveva chiesto ai giovani, “con tutto il cuore”, di rileggere le Beatitudini per farne un concreto programma di vita.

Le beatitudini evangeliche

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli
Beati i miti, perché possederanno la terra
Beati coloro che piangono, perché saranno consolati
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati
Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Il brano delle beatitudini rappresenta il “manifesto costitutivo” del Regno di Dio. 
– Gesù è il nuovo Mosè a cui Dio ha affidato le sue leggi e il suo popolo, chiamato a costruire una comunità-società in cui sia finalmente Dio a governare, guidare, accompagnare il suo popolo e così realizzare quel sogno di vedere fratelli e sorelle che si amano reciprocamente.
– Per far questo c’è bisogno di un ribaltamento dei valori, c’è bisogno che Dio stesso apra i nostri occhi intorpiditi e confusi dal male, dal peccato e ci mette di fronte ad una realtà che è ancora oggi all’opposto del nostro comune modo di vedere e soprattutto di vivere.
– Chi può far parte di questo popolo e trovare così la propria felicità-realizzazione? “I poveri, gli afflitti, gli umili, coloro che hanno fame e sete di giustizia, coloro che lottano per la pace, coloro che si preoccupano dei poveri, i puri di cuori, i perseguitati per la causa della giustizia!”.
– Sono otto categorie di persone. Otto porte di entrata. Non c’è altra porta per entrare nel Regno, nella Comunità! Coloro che desiderano far parte del Regno dovranno identificarsi con una di queste categorie o gruppi.

Beati i poveri di spirito: Non è né il ricco né il povero con mentalità di ricco. Essere ricchi significa avere potere, ricevere onori e avere un posto di supremazia sugli altri; e qui comincia il pericolo, perché dove c’è potere, ricchezza e supremazia, ci sono molto spesso gli oppressi, gli schiacciati, gli ultimi. Ed è a questi che va il regno dei cieli. Con questi si schiera Gesù che tutto possedeva, ma visse poveramente. Non solo. Povero in Spirito è la persona che ha dinanzi ai poveri lo stesso spirito di Gesù. Ogni volta che nella storia del Popolo di Dio si cerca di rinnovare l’Alleanza, si ricomincia a ristabilire il diritto dei poveri e degli esclusi. Senza questo, non è possibile rinnovare l’Alleanza! Così facevano i profeti, così fa Gesù. Denuncia il sistema che esclude i poveri e perseguita coloro che lottano per la giustizia. In nome di Dio, Gesù annuncia un nuovo Progetto che accoglie gli esclusi. La comunità attorno a Gesù deve caratterizzarsi con un nuovo tipo di rapporto con i beni materiali, con le persone e con Dio stesso. Deve essere seme di una nuova nazione! Beati i pacifici: Non è la persona passiva che perde la voglia e non reagisce più. Ma sono coloro che sono stati “pacificati” da Dio, che sono come Gesù “miti e umili di cuore”, che non hanno bisogno di emergere, di primeggiare, di schiacciare gli altri. Lottare per rinunciare alla violenza in ogni sua forma

Beati i tristi: capaci di piangere, grazie a un cuore toccato dalla propria e altrui miseria Sono tristi perché non accettano la situazione in cui si trova l’umanità.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia: Non si tratta solo della giustizia che si cerca nei tribunali e che molte volte è la legalizzazione dell’ingiustizia. Ma è soprattutto la Giustizia di Dio che si cerca, facendo in modo che le cose e le persone possano occupare il luogo che devono occupare nel piano del Creatore.
Beati coloro che sono misericordiosi: Non è solo la filantropia che distribuisce elemosine, ma si tratta di imitare Dio che ha viscere di misericordia per coloro che soffrono. Misericordia vuol dire avere a cuore la miseria degli altri per diminuire il loro dolore. Vuol dire fare in modo che non ci sia estranea la sofferenza dell’altro.
Beati i puri di cuore: essere puri di cuore, cioè avere su tutto e su tutti lo sguardo di Dio. Come Dio vede gli altri e le altre cose?
Beati i costruttori di pace: Non è solo assenza di guerra. La Pace che Dio vuole sulla terra è la ricostruzione totale e radicale della vita, della natura e della convivenza.
Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia: Nel mondo costruito ed organizzato a partire dall’egoismo di persone e gruppi di persone (come il sistema neoliberale che oggi domina nel mondo) colui che desidera vivere l’amore disinteressato sarà perseguitato e morirà in croce.
Sono da una parte situazioni in cui ci affidiamo a Dio, lo lasciamo agire-governare perché realizzi il suo Regno di amore: sono i poveri e gli afflitti a confidare e a rifugiarsi in Dio, sono i miti a sperimentare la forza dell’amore… Dall’altra parte sono motivi per cui impegnarci, sono un programma di vita: vivere nella sobrietà, nell’essenzialità per condividere i beni e promuovere la giustizia, essere operatori di pace, miti, ma non arrendevoli, toccati dalla miseria altrui e impegnati a risolverla…

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