Nel primo Concistoro, rivolgendosi ai neo porporati, disse: “Il tempo che è seguito al Concilio Vaticano II, si distingue – come tutti sanno – per il fatto che la Chiesa intera deve impegnarsi a realizzare le decisioni del medesimo Sinodo universale. Queste non mirano ad altro che al rinnovamento della Chiesa: occorre cioè – per usare le parole del mio Predecessore – che essa “riporti se stessa a quella conformità col suo divino modello, che costituisce il suo fondamentale dovere” (AAS 55 [1963] 850). Tale rinnovamento, in base allo stesso Concilio, investe molti aspetti: il più importante riguarda lo sforzo costante che la Chiesa deve fare per approfondire continuamente la coscienza della propria missione salvifica; che è anche un perpetuo servire alla causa fondamentale dell’uomo, delle nazioni, di tutta la famiglia umana. Questa conoscenza deve comportare quella certezza circa il compito salvifico, che deriva da fede sicura e da umiltà sincera, e ci rende capaci di eseguire con animo grande l’opera di rinnovamento. Quest’opera va costantemente misurata per così esprimersi col “metro universale” del popolo ai Dio, il quale, mentre partecipa alla missione salvifica di Cristo stesso, insieme la completa in vario modo, secondo il “dono” che ognuno riceve, allo scopo di condurre a salvezza sé e gli altri”.
Il 02 febbraio 1983 papa Giovanni Paolo II creò diciotto nuovi cardinali, di cui sedici elettori: Antoine-Pierre Khoraiche (patriarca del Patriarcato di Antiochia dei Maroniti), Bernard Yago (arcivescovo di Abidjan Costa d’Avorio), Aurelio Sabattani (Arcivescovo titolare di Giustiniana Prima Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica), Franjo Kuharić (arcivescovo di Zababria Yugoslavia), Giuseppe Casoria (Vescovo titolare di Vescovio Prefetto della Congregazione dei Sacramenti e del Culto Divino), José Alí Lebrún Moratinos (arcivescovo di Caracas Venezuela), Joseph Louis Bernardin (arcivescovo di Chicago Stati Uniti), Michael Michai Kitbunchu (arcivescovo di Bangkok Tailandia), Alexandre do Nascimento (arcivescovo di Lubango Angola), Alfonso López Trujillo (arcivescovo di Medellín Colombia), Godfried Danneels (arcivescovo di Malines-Brussels Belgio), Thomas Stafford Williams (arcivescovo di Wellington Nuova Zelanda), Carlo Maria Martini, S.J. (arcivescovo di Milano Italia), Jean-Marie Lustiger (arcivescovo di Parigi Francia), Józef Glemp (arcivescovo di Gniezno e Varsavia Polonia), Julijans Vaivods (Macriana Maggiore amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Riga e della diocesi di Liepāja Unione Sovietica), Joachim Meisner (vescovo di Berlino Germania), Henri de Lubac, S.J.
Durante l’allocuzione rivolta ai Cardinali, Giovanni Paolo II, fece notare come il Collegio Cardinalizio diventava sempre di più espressione della Chiesa Universale: “I Cardinali non solo si uniscono a questa Sede Romana con titolo peculiare e sono consiglieri particolari e cooperatori del successore di Pietro nel compito apostolico, ma sono anche per così dire l’immagine dell’unità della Chiesa medesima, in quanto con “affetto collegiale” (Lumen Gentium, 23) sono stati costituiti sotto il suo capo visibile. Inoltre emerge nel Sacro Collegio la nota dell’universalità, propria della Chiesa cattolica, che, secondo la volontà del suo fondatore deve abbracciare tutto il mondo (cf. Mc 16, 15): infatti i Membri del medesimo Collegio sono stati chiamati da tutti i continenti per il loro vastissimo compito e la loro dignità. Questo carattere di universalità è evidente anche nell’odierno Concistoro, giacché i Membri che si aggiungono al medesimo Senato della Chiesa, sono chiamati dall’Africa, dall’America, dall’Asia, dall’Europa, dall’Oceania. Tra questi ci sono i Presuli non solo di sedi insigni per antica tradizione cattolica, ma anche di nuove Chiese, come quella di Abidjan, di Bangkok, di Lubango. Con il più grande affetto guardiamo a questi nuovi rami “dell’albero frondoso, rigoglioso di fiori e di frutti” come Giovanni XXIII ha chiamato la stessa Chiesa (Giovanni XXIII, Allocutio, 15 dicembre 1958: AAS, 1958, 982)”.
Il 25 maggio 1985 creò ventotto nuovi cardinali, di cui ventisette elettori: Luigi Dadaglio (arcivescovo titolare di Lero Propenitenziario Santa Chiesa Cattolica), Duraisamy Simon Lourdusamy (arcivescovo emerito di Bangalore India Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali), Francis Arinze (arcivescovo emerito di Onitsha Nigeria Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso), Juan Francisco Fresno Larraín (arcivescovo di Santiago de Cile Cile), Antonio Innocenti (arcivescovo titolare di Eclano, nunzio apostolico in Spagna), Miguel Obando Bravo, S.D.B. (arcivescovo di Managua Nicaragua), Paul Augustin Mayer, O.S.B. (arcivescovo titolare di Satriano Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti), Ángel Suquía Goicoechea (arcivescovo di Madrid Spagna), Jean Jérôme Hamer, O.P. (arcivescovo titolare di Lorium pro-prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica), Ricardo Jamin Vidal (arcivescovo di Cebu Filippine), Henryk Roman Gulbinowicz (arcivescovo di Wrocław Polonia), Paulos Tzadua (arcivescovo di Addis Abeba degli Alessandrini-Etiopi Etiopia), Jozef Tomko (arcivescovo titolare di Doclea, segretario generale del Sinodo dei Vescovi), Myroslav Ivan Lubachivsky (arcivescovo maggiore di Lviv Ucraina U.S.S.R), Andrzej Maria Deskur (arcivescovo titolare di Tene, presidente emerito della Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali), Paul Poupard (arcivescovo titolare di Usula pro-presidente del segretariato del Pontificio Consiglio non credenti e presidente del comitato esecutivo del Pontificio Consiglio della Cultura), Louis-Albert Vachon (arcivescovo di Québec Canada), Albert Decourtray (arcivescovo di Lione Francia), Rosalio José Castillo Lara, S.D.B. (arcivescovo titolare di Precausa pro-presidente della Pontificia Commissione per l’interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico), Friedrich Wetter (arcivescovo di Monaco e Frisinga Germania), Silvano Piovanelli (arcivescovo di Firenze Italia), Adrianus Johannes Simonis (arcivescovo di Utrecht Olanda), Edouard Gagnon, P.S.S. (arcivescovo titolare di Giustiniana Prima pro-presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia), Alfons Maria Stickler, S.D.B. (arcivescovo titolare di Bolsena pro-libraio e pro-archivista della Santa Sede), Bernard Francis Law (arcivescovo di Boston USA), John Joseph O’Connor (arcivescovo di New York USA), Giacomo Biffi (arcivescovo di Bologna Italia), Pietro Pavan.
Nell’allocuzione per l’imposizione della Berretta e l’Assegnazione dei Titoli o delle Diaconie, Giovanni Paolo II, fece accenno alla particolare attenzione che la Chiesa cominciava a rivolgere alla gioventù: “Questo sacro Concistoro si svolge nel momento in cui si impone alla Chiesa un maggiore sforzo per portare la verità di Cristo e la sua opera salvifica in un mondo che spesso ignora o trascura o anche contrasta beni così grandi e necessari. Come sapete, nella prima domenica di Avvento dell’anno scorso ho promulgato l’esortazione apostolica sulla riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa oggi: cioè ho sintetizzato, per così dire, in un testo unico le conclusioni e le domande del sesto Sinodo dei vescovi. Nel considerare le divisioni e le ingiustizie che lacerano gli uomini e le nazioni del nostro tempo, si rendeva necessario cercarne attentamente le cause con quello spirito che permettesse di trovarne i rimedi adeguati. La radice di tutti questi mali è la ferita insita nelle profondità dell’animo umano: il peccato che gli uomini commettono facendo cattivo uso della libertà che Dio ha loro donato. È dunque necessario che essi si riconcilino con Dio, con se stessi e con i fratelli, e mediante la penitenza ristabiliscano l’ordine turbato dal peccato. Inoltre, com’è noto, è in corso l’Anno internazionale della gioventù, indetto dalle Nazioni Unite. La Chiesa non poteva fare a meno di cogliere questa occasione per mostrarsi madre e maestra verso i giovani nei quali è riposta in gran parte la sua speranza. Per questa ragione, pochi mesi fa ho indirizzato loro una lettera apostolica. È senza dubbio un soggetto che ci trova tutti solleciti, affinché quel “tesoro di ricchezze, che è la gioventù” (Giovanni Paolo II, Epistula Apostolica ad iuvenes, Internationali vertente Anno Iuventuti dicato, 31 marzo 1985: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII/1 [1985] 757) non si corrompa, ma venga custodito, alimentato, accresciuto. È stato necessario illustrare specificatamente il tema della vocazione sacerdotale e religiosa, rendendosi evidente oggi, soprattutto in alcuni Paesi e in alcune congregazioni religiose, la penuria di operai nella messe del Signore e di persone che professino i consigli evangelici”.
Giovanni Paolo II, durante l’allocuzione, esprimeva gioia per la creazione dei nuovi Cardinali. Annunciava la riorganizzazione della Curia Romana, e la pubblicazione del nuovo Codice di Diritto Canonico. Nello stesso tempo era preoccupato per le posizioni assunte da Mons. Lefreve, che poco dopo provocò lo scisma con la Chiesa, fondando la Fraternità di San Pio X: “In questo evento solenne della Chiesa, lieti della vostra presenza, venerati fratelli radunati qui in Concistoro, ci piace apporre il nostro nome in modo solenne alla costituzione apostolica dal titolo Pastor Bonus, con la quale abbiamo voluto che la Curia romana – cioè lo strumento indispensabile del nostro ministero apostolico – risponda sempre più, sia consona alla visione stessa ecclesiologica del Concilio Vaticano II e raggiunga allo stesso tempo più sicuramente i suoi fini pastorali. A questa riforma il senso collegiale ed il saggio consiglio dei padri Cardinali hanno dato un apporto notevole; essi non soltanto collegialmente in tre Concistori generali ma anche individualmente hanno dato il loro contributo importante a questo scopo; né è mancato l’aiuto dei Vescovi, i quali sono stati consultati attraverso i presidenti delle loro conferenze in questa materia, avvalendosi nel frattempo dell’aiuto di altri esperti. Così infatti portiamo a compimento quella innovazione delle leggi della Chiesa, la quale è stata introdotta dalla pubblicazione del nuovo Codice di Diritto Canonico e che ha come scopo di essere anche realizzata nella riforma del Codice di Diritto Canonico Orientale. Insieme con voi pertanto ringraziamo Dio e la beatissima Vergine Maria, come anche i santi apostoli Pietro e Paolo, per questi eventi di oggi che arrecano tanta gioia nella vita di tutta la Chiesa. Ci affligge tuttavia moltissimo la notizia, già da voi tutti risaputa, che uno dei nostri fratelli nell’episcopato, dopo parecchi anni ormai, durante i quali aveva negato alla Santa Sede la dovuta obbedienza e, colpito dalla pena della sospensione, sembrava sul punto di chiedere un accordo, procederà presto ad ordinazioni di Vescovi senza il mandato apostolico, e romperà così l’unità della Chiesa inducendo non pochi suoi seguaci ad una pericolosa situazione di scisma. Poiché ora sembra che né la volontà né il proposito di questo nostro fratello possano più essere revocati, altro non possiamo fare che invocare la bontà del nostro Salvatore, perché illumini coloro che, mentre affermano di dover difendere la vera dottrina della fede contro le sue deformazioni, abbandonano la comunione con il successore di Pietro e sono pronti a separarsi dall’unità del gregge di Cristo, affidato all’apostolo Pietro. Noi li preghiamo e li esortiamo con tutto il cuore a rimanere nella casa del Padre e a comprendere che ogni verità di fede e ogni retto modo di vivere trova il suo posto nella Chiesa, e che nulla si sostenga in essa, che sia contrario alla fede”.
Il 28 giugno 1991 pubblicò il cardinale in pectore Ignatius Kung Pin-mei, creato nel concistoro del 1979 e ormai novantenne. Inoltre creò ventidue nuovi cardinali, di cui venti elettori: Angelo Sodano (arcivescovo titolare di Nova di Cesare pro-segretario di stato), Alexandru Todea (arcivescovo bizantino di Făgăraş e Alba Julia Romania), Pio Laghi (arcivescovo titolare di Mauriana pro-prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica), Edward Idris Cassidy (arcivescovo titolare di Amanzia Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani), Robert Coffy (arcivescovo di Marsiglia Francia), Frédéric Etsou-Nzabi-Bamungwabi, C.I.C.M. (arcivescovo di Kinshasa Zaire), Nicolás de Jesús López Rodríguez (arcivescovo di Santo Domingo Repubblica Domenicana), José Tomás Sánchez (arcivescovo emerito di Nueva Segovia Filippine segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), Virgilio Noè (arcivescovo titolare di Voncaria coadiutore del cardinale arciprete della Basilica di San Pietro delegato per la fabbrica della basilica san Pietro), Antonio Quarracino (arcivescovo di Buenos Aires Argentina), Fiorenzo Angelini (arcivescovo titolare di Messene presidente del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari), Roger Michael Mahony (arcivescovo di Los Angeles Stati Uniti), Juan Jesús Posadas Ocampo (arcivescovo di Guadalajara Messico), Anthony Joseph Bevilacqua (arcivescovo di Filadelfia Stati Uniti), Giovanni Saldarini (arcivescovo di Torno Italia), Cahal Brendan Daly (arcivescovo di Armagh Irlanda), Camillo Ruini (arcivescovo titolare di Nepte pro-vicario generale di Sua Santità per la città di Roma e il suo distretto), Jan Chryzostom Korec, S.J. (vescovo di Nitra Cecoslovacchia), Henri Schwery (vescovo di Sion Svizzera), Georg Maximilian Sterzinsky (vescovo di Berlino Germania), Guido del Mestri (arcivescovo titolare di Tuscamia nunzio apostolico), Paolo Dezza, S.J.
Rivolgendosi per l’occasione ai nuovi porporati, disse: “Fedele all’invito del Figlio di Dio, la Chiesa percorre da duemila anni le strade degli uomini, al servizio dell’uomo. Educatrice dell’individuo e dei popoli, essa si china sulla persona con incessante premura; ne scruta le ricchezze e ne percepisce le aspirazioni, anche le più profonde, con l’intuizione dell’amore. L’uomo è la via della Chiesa: essa vive nel cuore dell’uomo e l’uomo vive nel suo cuore. Per questo ogni umana speranza e sofferenza la concerne e la interpella. E all’umanità inquieta e preoccupata, affamata di verità e di pace, essa continua ad annunciare ed offrire l’unica salvezza: Gesù Cristo, il Figlio di Dio e della Vergine Maria. Così, mentre l’azione dello Spirito Santo rinnova costantemente il gregge del Signore e rende salda al suo interno la comunione e l’unità, l’impegno dell’evangelizzazione lo spinge verso traguardi apostolici sempre nuovi tra popoli e nazioni di ogni condizione e cultura. Ad ogni credente la Chiesa reca la Buona Novella dell’Amore che redime. Voi, carissimi neo-Cardinali, sarete di questa Chiesa attenti servitori ed apostoli, associati al mio singolare ministero petrino per un nuovo e più diretto titolo. Vostro impegno peculiare sarà amare Cristo, testimoniarlo e farlo amare; amare la Chiesa, difenderla e farla conoscere, affinché tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni (cf. Ap 5, 9) riconoscano che in essa si attua la salvezza di Dio fino agli estremi confini della terra (cf. Is 49, 6)”.
Il Papa riprendendo un’espressione del Nuovo testamento, disse ai nuovi Porporati: “Pascete il gregge di Dio, facendovi modelli (cf. 1 Pt 5, 2-3). Venerati Fratelli, con l’odierna celebrazione voi entrate a far parte a pieno titolo della Chiesa di Roma, di cui il Successore di Pietro è Vescovo. Fin dal primo millennio della sua storia, la Chiesa di Roma comprendeva le diocesi suburbicarie affidate a vescovi, le parrocchie delle quali erano responsabili i presbiteri, e le diaconie delle quali, conformemente ad un’antica tradizione apostolica, si occupavano i diaconi con compiti sia liturgici che sociali. Il Collegio cardinalizio riflette tuttora, pur nelle mutate condizioni storiche, tale ordinamento attraverso la triplice divisione in Cardinali vescovi, Cardinali presbiteri e Cardinali diaconi. È assai significativo, ad esempio, che responsabili dei Dicasteri della Curia Romana siano Cardinali diaconi, a sottolineare quasi visibilmente il carattere “diaconale” della Curia a servizio della Chiesa universale”.
Il 21 febbraio 1998 papa Giovanni Paolo II creò ventidue nuovi cardinali, e pubblicò il nome di diciannove cardinali elettori: Jorge Arturo Medina Estévez (arcivescovo-vescovo emerito di Valparaíso Chile Prefetto della Congregazione della Divina Liturgia e la disciplina dei Sacramenti), Alberto Bovone (arcivescovo titolare di Cesarea di Numidia pro-prefect of the Congregation for the Causes of the Saints), Darío Castrillón Hoyos (arcivescovo emerito di Bucaramanga Colombia Prefetto della Congregazione per il Clero), Lorenzo Antonetti (arcivescovo titolare di Roselle Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della santa Sede), James Francis Stafford (arcivescovo emerito di Denver United States of America Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici), Salvatore De Giorgi (arcivescovo di Palermo Italy), Serafim Fernandes de Araújo (arcivescovo di Belo Horizonte Brazil), Antonio María Rouco Varela (arcivescovo di Madrid Spain), Aloysius Matthew Ambrozic (arcivescovo di Toronto Canada), Jean Balland (arcivescovo di Lyon France), Dionigi Tettamanzi (arcivescovo di Genoa Italy), Polycarp Pengo (arcivescovo di Dar-es-Salaam Tanzania), Christoph Schönborn, O.P. (arcivescovo di Vienna Austria), Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México México), Francis Eugene George, O.M.I. (arcivescovo di Chicago United States of America), Paul Shan Kuo-Hsi, S.J. (vescovo di Kaohsiung Taiwan), Adam Kozłowiecki, S.J. (arcivescovo titolare di Potenza Picena), Giovanni Cheli (arcivescovo titolare di Santa Giusta Presidente del Pontificio Consiglio per la patorale dei Migranti e degli itineranti), Francesco Colasuonno (arcivescovo titolare di Tronto nuncio to Italy), Dino Monduzzi (vescovo titolare di Capri Prefetto della Casa pontificia), Marian Jaworski (arcivescovo di Lviv of the Latins Ukraine), Jānis Pujats (arcivescovo di Riga Latvia). Gli ultimi due vennero creati cardinali in pectore; i loro nomi furono pubblicati in occasione del concistoro del 2001. Tra i candidati c’era anche Josip Uhacm che morì il 18 gennaio 1998, poche ore prima dell’annuncio della sua creazione a cardinale.
Durante l’omelia, rivolgendosi ai Cardinali li esortò con le seguenti espressioni: “questo radicamento in Cristo riceve oggi in voi, venerati Fratelli, un’ulteriore specificazione, giacché con l’elevazione alla Porpora siete chiamati ed abilitati ad un servizio ecclesiale di ancor più grave responsabilità, in strettissima collaborazione con il Vescovo di Roma. Quanto oggi si compie in Piazza San Pietro è, dunque, la chiamata ad un servizio più impegnativo, perché, come abbiamo ascoltato dal Vangelo, “quicumque voluerit in vobis primus esse, erit omnium servus” (Mc 10,44). L’elezione spetta a Dio, a noi il servire. Non è forse da intendersi lo stesso primato di Pietro come servizio all’unità, alla santità, alla cattolicità ed all’apostolicità della Chiesa?”
Il 21 ottobre 2003, creò trentuno nuovi cardinali (uno in pectore), di cui ventisei elettori: Jean-Louis Tauran (arcivescovo titolare di Telepte secretary for the Relations with the States at the Secretariat of State), Renato Raffaele Martino (arcivescovo titolare di Segerme president of the Pontifical Council Iustitia et Pax), Francesco Marchisano (arcivescovo titolare di Populonia archpriest of the Patriarchal Vatican Basilica vicar general for the State of Vatican City and president of the Fabric of St Peter’s Basilica), Julián Herranz Casado (arcivescovo titolare di Vertara President of the Pontifical Council for the Interpretation of the Legislative Texts and president of the Disciplinary Commission of the Roman Curia), avier Lozano Barragán (arcivescovo-vescovo emerito di Zacatecas México president of Pontifical Council for Pastoral of Health Care Workers), Stephen Fumio Hamao (arcivescovo-vescovo emerito di Yokohama Japan president of the Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerants), Attilio Nicora (arcivescovo-vescovo emerito di Verona presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), Angelo Scola (patriarca di Venezia), Anthony Olubunmi Okogie (arcivescovo di Lagos Nigeria), Bernard Panafieu (arcivescovo di Marsiglia Francia), Gabriel Zubeir Wako (arcivescovo di Khartoum Sudan), Carlos Amigo Vallejo, O.F.M. (arcivescovo di Seviglia Spagna), Justin Francis Rigali (arcivescovo di Philadelphia Stati Uniti d’America), Keith Michael Patrick O’Brien (arcivescovo di St Andrews ed Edinburgo Scozia), Eusébio Oscar Scheid, S.C.I. (arcivescovo di San Sebastiano di Rio de Janeiro Brasile), Ennio Antonelli (arcivescovo di Firenze), Tarcisio Bertone, S.D.B. (arcivescovo di Genoa Italy), Peter Kodwo Appiah Turkson (arcivescovo di Cape Coast Ghana), Telesphore Placidus Toppo (arcivescovo di Ranchi India), George Pell (arcivescovo di Sydney Australia), Josip Bozanić (arcivescovo di Zagabria Croazia), Jean-Baptiste Phạm Minh Mân (arcivescovo di Thàn-Phô Hô Chi Minh Hôchiminh Ville) Viêt Nam), Rodolfo Quezada Toruño (arcivescovo di Guatemala Guatemala), Philippe Barbarin (arcivescovo di Lyon France), Péter Erdö (arcivescovo di Esztergom-Budapest primate of Hungary), Marc Ouellet, P.S.S. (arcivescovo di Québec Canada), Georges Marie Martin Cottier, O.P. (Switzerland theologian of the Papal Household secretary general of the International Theological Commission), Gustaaf Joos (canon of the cathedral chapter of Gent Belgium), Tomáš Špidlík, S.J. (Repubblica Ceca), Stanisłas Nagy, S.C.I. (Polonia).
La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…
'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…
Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…
Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…
La preghiera all' Immacolata di Giovanni Paolo II Una potente supplica di Giovanni Paolo II a Maria Santissima.. Il testo:…