“Il mio pensiero va all’Ucraina, non dimentichiamo quel popolo martoriato”:lo ripete ancora una volta, Papa Francesco, al termine dell’udienza generale.
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Il Pontefice manifesta la sua preoccupazione per il Paese che da circa sei mesi vive in guerra nell’ultimo dei suoi saluti ai pellegrini presenti in Aula Paolo VI. E accenna agli ucraini in difficoltà a causa della guerra pure parlando ai fedeli polacchi. Molti ucraini, ricorda il Papa, hanno trovato una casa ospitale in Polonia e alcuni fra loro, sottolinea, sono in questi giorni fra le migliaia di pellegrini che “si recano a piedi al santuario di Jasna Góra, pregando per la pace e la riconciliazione nel mondo”. Una preghiera questa che Francesco fa propria, unendosi idealmente ai cuori radunati o in viaggio verso Czestochowa:“Affidiamo il destino dell’Europa e del mondo alla Madonna Nera”.Il ricordo di questo particolare pellegrinaggio non è una novità. Già due settimane fa Francesco aveva ricordato la tradizione di tanti fedeli di recarsi a piedi in agosto a Jasna Góra e in altri santuari mariani e aveva chiesto di offrire le fatiche del cammino “anche per la Chiesa, per la pace nel mondo, specialmente in Ucraina”.
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