16 AGOSTO 2018 – Le preziose e sante parole di san Pio da Pietrelcina, ci accompagnino in questo giorno che sopraggiunge. Pensieri, parole, consigli del santo per affrontare la giornata con spirito di Fede.
Il tempo speso per la gloria di Dio e per la salute dell’anima, non è mai malamente speso.
Si, benedico ben di cuore all’opera di catechizzare i fanciulli, che sono i fiorellini prediletti di Gesù. Benedico pure l’opera zelatrice delle opere missionarie.
Tutti siamo chiamati dal Signore a salvare anime e preparare la sua gloria. L’anima può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli uomini, menando una vita cristiana, pregando incessantemente il Signore “che venga il suo regno e non ci induca in tentazioni e ci liberi dal male”. Questo è quello che dovete fare ancora voi, offrendo tutta voi stessa e continuamente al Signore a questo fine.
Sorgi dunque, o Signore, e conferma nella tua grazia coloro che mi hai affidato e non permettere che qualcuno abbia a perdersi, disertando l’ovile. Oh, Dio, oh Dio!…non permettere che vada in perdizione la tua eredità.
Sono tutto di ognuno. Ognuno può dire: “Padre Pio è il mio”. Io amo tanto i miei fratelli di esilio. Amo i miei figli spirituali al pari dell’anima mia e più ancora. Li ho rigenerati a Gesù nel dolore e nell’amore. Posso dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò: “Signore, io resto alla porta del paradiso; Vi entro quando ho visto entrare l’ultimo dei miei figli”. Soffro tanto per non potere guadagnare tutti i miei fratelli a Dio. In certi momenti sto sul punto di morire di stretta al cuore nel vedere tante anime sofferenti senza poterle sollevare e tanti fratelli alleati con satana.
La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno.
Una cosa non posso assolutamente sopportare ed è questo: se debbo fare io un rimprovero, sono sempre pronto; ma vederlo fare da un altro, no, non posso soffrirlo. Così vedere un altro umiliato o mortificato è per me insopportabile.